Chi si ricorda la faccenda di Kindle di Amazon e delle copie digitali di 1984 cancellate dai lettori dei clienti a causa del reclamo di un editore?
Jeff Bezos, amministratore delegato di Amazon, ha porto pubbliche scuse:
Queste sono scuse per il modo in cui abbiamo gestito le copie di 1984 e altri romanzi per Kindle vendute illegalmente. La nostra “soluzione” era stupida, non meditata e dolorosamente fuori luogo per i nostri principi. Ce la siamo interamente cercata e meritiamo le critiche che abbiamo ricevuto. Useremo le cicatrici di questo doloroso errore per aiutarci a prendere da qui in poi decisioni migliori, che corrispondano alla nostra missione.
Con profonde scuse ai nostri clienti,
Jeff Bezos Fondatore e Ceo Amazon.com
Quando l’amministratore delegato in persona prende la parola e si scusa pubblicamente, vuol dire che la faccenda è grave e che c’è bisogno di farlo.
Una conferma in più che, quando le aziende dispongono di forme di controllo a distanza sugli apparecchi degli acquirenti, tutto vogliono tranne che usarle.
Le applicazioni su App Store viaggiano verso le settantamila, i download verso i due miliardi, iPhone e iPod touch verso i cinquanta milioni. Apple ha tolto diverse applicazioni da App Store, ma non si è mai azzardata a toccare neanche un iPhone in mano a un acquirente legittimo.
C’è ancora qualcuno che crede alla storia della minaccia della privacy? Semmai è una responsabilità di cui in Apple (e Amazon) farebbero volentieri a meno.