Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

25 lug 2009

Provarci, sempre

Niente più dell’atteggiamento verso il mondo dei browser mostra come funziona Microsoft.

Guarda la meccanica attuale di installazione di Internet Explorer 8. Nove schermate. Confrontalo con l’installazione di Safari, en passant. Ma il punto non è questo.

Alla terza schermata viene chiesto se usare gli Express Settings oppure i Custom Settings. Se usi Express, hai già finito. Sotto, abbastanza in piccolo, abbastanza in fondo, stile clausola dell’assicurazione, c’è scritto che Explorer diventa il browser predefinito.

E così un sacco di gente che andava di fretta ma usava Firefox ha cambiato browser senza volerlo veramente. Qualche pigro non vorrà neanche tornare indietro e oplà!, ecco riconquistato alla causa di Explorer qualche milione di clic, per lo più involontari.

Le cose stanno per cambiare. L’installazione di Explorer presenterà come prima schermata la scelta esplicita, a grossi caratteri, di renderlo browser predefinito o meno.

Ci hanno provato. Si è arrabbiata Mozilla, si è arrabbiata Opera, sono arrivati feedback negativi e in Microsoft fanno con calma e con comodo (da metà agosto) quello che avrebbero dovuto fare da subito se avessero un minimo di onestà e trasparenza.

Nel frattempo chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Chi non capisce bene perché Microsoft viene multata per abuso di posizione dominante ora dovrebbe capirlo meglio.

Questo cambiamento fa parte del nostro impegno costante a favore della scelta e del controllo da parte dell’utente, scrivono.

Più che costante è sempre un po’ tardivo, sempre dopo averci provato. A parte il fatto che cambiare le cose a favore dell’utente è ammettere che prima di cambiare lo erano meno.

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