L’unico a rispondere in qualche modo alla mia domanda sui monitor opachi e lucidi è stato Paolo Bertolo, che ha aggiunto una serie di utili considerazioni ad altri titoli e mi ha fornito l’ispirazione per parlare dei pixel morti.
Con Apple bisogna provare a fare la voce grossa, perché non ha una regola di sostituzione e parla solo di un certo numero di pixel.
Fino a che dura, si trova in rete un documento confidenziale che però non va oltre il 2007.
Dell ha una regola aggiornata a marzo.
Hewlett-Packard ha una regola sugli schermi e una per i portatili.
Asus Australia usa questa regola.
Questa è la regola di Philips.
ViewSonic ha una regola di difetti zero valida trenta giorni, che poi cambia.
Lg Australia ha una regola a zero difetti su alcuni schermi ma non su altri, con durate diverse.
Samsung ha apparentemente una regola a zero difetti, ma certamente una serie di eccezioni.
Ho cercato di trovare pagine ufficiali su siti ufficiali, altrimenti ci si perde ben peggio di così. Nei forum è scritto tutto e il suo contrario.
La somma di tutti questi link è che, a parte poche eccezioni che durano al massimo un mese, un singolo pixel morto non viene giudicato degno di sostituzione e bisogna farsi valere superando il doppio ostacolo di produttore e rivenditore.
Su una cosa devo però correggere Paolo, quando dice che per via dell’alto costo il modello dovrebbe essere a difetti zero. Il costo del modello è per forza di cose quello la cui produzione rientra nel numero di difetti considerato accettabile; fare uscire monitor a difetti zero, tutti e sempre, avrebbe un costo molto più alto.
Esisteva una vecchia norma Iso che stabiliva, nel 2001, il tasso di difetti considerato accettabile per ciascuna classe di schermi Lcd.
Ora questa norma è stata ritirata e sostituita dalla recentemente aggiornata Iso 9241, di cui però non ho ancora acquisito specifiche.
Prima di dare per scontate certe cose sui pixel morti, meglio vederci chiaro.