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20 mag 2009

Siti perditempo

Scelgo apposta una notizia che interessa poco nella vita quotidiana: al governo canadese non piace che le udienze parlamentari, riprese in video, finiscano su Internet e così ha inviato lettere di diffida chiedendo l’eliminazione dei video stessi.

Se la leggi su Slashdot, si tratta delle udienze del Parlamento e i video vanno su YouTube.

Se la leggi sul blog di Michael Geist, scopri che sono le udienze delle commissioni parlamentari, non dell’aula, e che il sito non è YouTube ma quello dei Friends of Canadian Broadcasting, gruppo che si propone di usare i media per conservare l’idetità e la cultura canadesi.

Proprio perché del Canada ci frega assai poco è facile vedere che la notizia è la stessa, ma i fatti sono davvero diversi.

È il momento di chiedersi come veniamo informati sui fatti che ci interessano davvero.

Regole generali per informarsi su Internet: meno siti consulti, più leggi cose sbagliate (o false). Più un sito è specializzato, più è informato (anche se non necessariamente sincero). Più link (esterni) ti danno dentro una notizia, più la notizia è affidabile. Più passaggi fa una notizia prima di arrivarti, più ha perso valore.

I siti che si propongono di dare tutte le notizie, che allargano il campo di azione invece che restringerlo, che non hanno link nelle notizie e che compilano le notizie di quinta mano fanno solo perdere tempo.

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