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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

9 mag 2009

Tocca alla Bicocca

Il dibattito su programmazione e arte che ho moderato venerdì è stato divertente e davvero interessante. È stato visto da pochissimi e del resto poco importava; quando sei l’ultimo della giornata ed è un venerdì di maggio con il sole, in università, è nel novero delle possibilità.

Pan ha mostrato demo software assolutamente spettacolare, Marisa e Gianugo hanno riflettuto in profondità con considerazioni davvero sopra la media, Emanuele ha portato idee fresche e la propria pratica nella materia e Andrea ha risolto brillantemente le problematiche tecniche e logistiche.

Per parte mia, sono riuscito a seguire un filo logico di buon livello, che desse spazio a tutti rispettandone le specificità e sono davvero contento.

Due parole invece sull’università di Milano Bicocca, dove non passavo da anni. La giornata All4Web in quanto tale è stata semplicemente ospitata. L’ateneo, a parte offrire i salatini, non ha fatto assolutamente nulla per pubblicizzare o anche solo comunicare l’evento.

E fin qui. Ma qualcosa stona anche nella struttura. In aule dove si insegna anche informatica le uniche prese elettriche sono accanto alle porte di ingresso, per le pulizie, e alla cattedra, per i docenti. Che ci siano anche studenti è evidentemente un optional.

L’edificio è coperto da wifi. Per potervi accedere ho dovuto fornire nome, cognome, luogo e data di nascita, nazionalità, documento di identità. E non ho avuto la rete wifi, perché l’ho fatto quarantott’ore prima. Avrei dovuto farlo forse con più giorni o settimane di anticipo, come si conviene in tutte le burocrazie stupide e parassite. In compenso la rete è blindatissima e sicura: ogni tentativo di condividere la connessione con qualcuno che il certificato lo aveva è fallito.

La nota positiva è che Mac equipaggiava la grande maggioranza dei relatori.

Quella negativa è che a me non sembrano luoghi dove si possa studiare motivati e finire di studiare preparati. Alle sei del pomeriggio, terminata la manifestazione, non c’erano virtualmente segni di vita intelligente, con pochi ragazzi a prendere l’ultimo sole sulle panchine della piazza e tutto vuoto, spento, freddo. Somiglia più a un impianto per la produzione di carne in scatola che a un campus.

L’informatica corre a velocità da brivido e lo studio dell’informatica italiano è all’età della pietra. Ragazzi, compratevi un Mac e prendetevi la banda larga, poi passate le giornate e fare programmazione su e con e attraverso Internet. Il pezzo di carta non lo avrete e neanche il certificato per la connessione wifi. In compenso il vostro tempo servirà davvero a qualcosa.

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