Ha suscitato scalpore l’amministratore delegato supplente di Apple, Tim Cook, parlando delle tastiere cramped (sacrificate, ristrette, costrette, limitate) dei netbook.
Ora sembra sia un problema di denigrazione o magari di rapporto prestazioni/prezzo che spaventa qualcuno (certo! in primis Microsoft, che è costretta a metterci sopra Windows Xp a prezzo stracciato e ci rimette un sacco di soldi), comunque una polemica, ossia una divergenza di opinioni. È invece un problema pratico ed evidente.
C’è una bella recensione delle tastiere dei netbook su AnandTech. Per chi teme l’inglese raccomando le foto di comparazione a fine articolo, quando la stessa monetina viene appoggiata su tre computer diversi e mostra benissimo le proporzioni tra una tastiera e un’altra.
La lettura è istruttiva. Riporto alcuni brani significativi:
Tutti questi netbook hanno uno spazio insufficiente per ospitare una tastiera normale, quindi ci vogliono sacrifici.
Sull’Eee Pc, Asus ha tentato di conservare la disposizione standard dei tasti facendo tasti molto piccoli. Il vantaggio è che sai dove si trova tutto e che passare da una tastiera normale non è difficile, lo svantaggio è che spesso si premono involontariamente due tasti al posto di uno.
Dell ha scelto una strada diversa. Ha eliminato i tasti funzione in altro e riorganizzato parte della punteggiatura, ingrandendo i tasti principali. Sull’Inspiron Mini 9 è molto meno probabile digitare con errori, ma appena c’è di mezzo la punteggiatura velocità e precisione scendono considerevolmente. Dell dichiara che dopo un quarto d’ora uno ci si abitua ed è vero. Il problema è che prima o poi bisogna tornare su una tastiera normale e, in una direzione o nell’altra, ci si sentirà a disagio.
Se queste non sono tastiere sacrificate, che cosa sono?