Un giorno, nate le stampanti laser e iniziata l’orgia dell’editoria personale, mi guardai intorno e dissi mai più Times e Helvetica.
Ora leggo che di Comic Sans si è stancato persino il suo progettista, simpatizzante di un bizzarro movimento che vuole abolire Comic Sans mettendolo ovunque.
Oggi Comic Sans, scrive il Wall Street Journal, da progetto nato dentro Microsoft a seguito dell’orripilante Bob si è diffuso a toccare volantini scolastici e newsletter turistiche, pubblicità Disney ed etichette di giocattoli, posta elettronica professionale, segnali stradali, Bibbie, siti porno, lapidi e pubblicistica ospedaliera sui tumori all’intestino.
È abbastanza. Dichiaro unilateralmente mai più Comic Sans.