Passare la giornata a misurare la velocità della propria connessione di rete è un’attività senza senso. Se uno ha veramente bisogno di tutta quella banda, la usa, invece che trastullarsi.
Lo dimostra il fatto che Google ha lanciato M-Lab. Per ora in beta, per ora limitati (solo questione di tempo però), non si fanno tante questioni sulla velocità.
Piuttosto, verificano se il provider fa il furbetto e limita certi tipi di connessioni a scapito di altre. È noto che certi provider non lasciano fare P2P oltre una certa soglia, o pongono un tetto allo scaricamento di video.
Google ha un grande interesse a sostenere la Net neutrality, l’idea che tutti i pacchetti di dati abbiano uguali diritti di passaggio su Internet, non importa che cosa contengano. I provider invece sono sempre più tentati di fare figli e figliastri, privilegiando i pacchetti per loro più redditizi a scapito di quelli meno convenienti.
Gli strumenti di Google permettono di vedere se il provider ci è o ci fa.
Il che spiega ancora meglio perché passare la giornata a misurare la velocità di connessione è attività sciocca. Il problema è sulla qualità, non sulla quantità.