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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

9 dic 2007

Passare alla cassa

La polemica personale mi scoccia, ma non sopporto le bugie. Qualche giorno fa ho pubblicato un post che paragonava, in fatto di disorganizzazione interna e mancanza di strategia a lungo termine, la Dell dell 2007 alla Apple del 1997.

Rispetto alla Apple del 1997, nei commenti di questo blog si è scritto Ci sono diversi libri che spiegano come ad un certo punto a Cupertino non c’era liquidità neppure più per l’operatività di un trimestre, insomma, si era vicini alla bancarotta.

Lo si è fatto senza citare i libri, che è scorretto. Senza citare neanche un passaggio di questi libri, che è doppiamente scorretto. Fin qui, comunque, la correttezza non è una barriera di ingresso per commentare in questo blog. Invece le bugie lo sono e non sono tollerate.

Durante il 1997 Fred Anderson, allora Chief Operating Officer di Apple, dichiarò che Apple aveva bisogno di almeno 0,5 miliardi di dollari in liquidità per funzionare a regime (come da Mwj del 21 gennaio 1998). Per liquidità si intendono tradizionalmente la cassa vera e propria e gli investimenti a breve termine. Questa la liquidità in miliardi di dollari di Apple trimestre per trimestre solare, da fine 1996 a inizio 1998 (a comprendere tutta l’era Amelio, per finire quando inizia la seconda era Jobs). Il tutto è arrotondato ai centomila dollari più vicini.

Trimestre Cassa Breve termine Totale
I trimestre 1996 0,5 0,1 0,6
II trimestre 1996 1,4 0,0 1,4
III trimestre 1996 1,6 0,2 1,7
IV trimestre 1996 1,2 0,6 1,8
I trimestre 1997 1,3 0,2 1,5
II trimestre 1997 1,0 0,2 1,2
III trimestre 1997 1,2 0,2 1,5
IV trimestre 1997 1,2 0,4 1,6
I trimestre 1998 1,3 0,5 1,8

Tutti i dati sono a disposizione di chiunque, tramite il sito della Security Exchange Commission. Qualcuno ora deve dirmi in quale momento del 1997 Apple non ebbe la liquidità per l’operatività di un trimestre.

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