Sento spesso critiche verso iWeb per le cose che non fa, oppure per le cose che fa in un modo diverso da quello più strettamente professionale.
Penso a quello che costa iWeb (un quinto di 79 euro) e mi chiedo che cosa vogliano i detrattori. A Milano, con un quinto di 79 euro, vai a mangiare la pizza e se prendi pure il caffè non ti lasciano uscire fino a che non hai tirato fuori quello che manca.
È un programma che permette di partire in modo semplice e senza porsi troppe domande, superando la difficoltà intrinseca dello strumento. E detta così potrebbe essere un’apologia del Mac.
Poi rifletto sul lavoro di Dany, il cui blog è partito letteralmente da zero. Ora i suoi Thoughts sono bene impaginati ed eleganti. Ha qualcosa da dire e lo dice, per di più in (buon) inglese.
Sento di Andrea Ack, dove iWeb è servito per una applicazione (super)professionale.
Gusto i post alimentari di Fab.
iWeb è pieno di difetti. Ma ti fa andare sul web, subito, senza pensarci.
Se vuoi essere professionale, beh, Plone è lì. Per non parlare di WordPress. Perfino gratis. Ma ci devi pensare.