iCal era un programma-cenerentola, all’atto della nascita. Sta diventando qualcosa.
In Leopard, come da pagina esplicativa delle modifiche, è stata ridisegnata l’interfaccia, per cominciare.
Gli eventi si possono modificare inline, dentro l’evento stesso, anziché lavorando nelle informazioni. Basta un doppio clic.
Gli eventi adesso hanno una dropbox. C’è una foto, un video, un qualcosa che riguarda l’evento? Un drag and drop e tutti gli invitati lo vedranno.
A proposito di invitati, la versione Server di Leopard ha un iCal server, e iCal può consultarlo (o consultare un server qualunque, purché compatibile CalDav) per organizzare collettivi. Una funzione nuova consente di trovare con un clic il primo giorno libero per tutti e c’è una finestra apposta per occuparsi delle disponibilità di ciascuno. Se non abbiamo tempo, possiamo delegare alla segretaria il compito di organizzare il meeting.
Finalmente iCal si usa bene anche offline (viene sincronizzato appena c’è rete).
Si possono specificare gli orari di lavoro per la settimana, in modo che i colleghi sappiano quando eventualmente coinvolgerci per un meeting (sconsigliato assenteisti).
Dove necessario, è possibile riservare sale riunioni o risorse aziendali.
Volendo, iCal può creare notifiche di default per ogni evento creato. E possono, per fortuna, essere disabilitate.