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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

20 ott 2007

Voci del verbo leopardare

Appuntamento da non perdere: venerdì 26 ottobre ci saranno feste-Leopard un po’ dappertutto. Io sarò, manco a dirlo, in Mac@Work tutto il giorno, dalla tarda mattinata: buffet, musica diffusa, tanta gente e tante occasioni per vedersi di persona e fare due chiacchiere (se non compri niente e ti abbuffi lo stesso non ti dice niente nessuno). Alla fine, in un momento imprecisato dopo le 19:30, pizzata alla Bio Solaire, via Terraggio 20, tre minuti a piedi da Mac@Work.

Appuntamento da non perdere: il primo libro su Leopard a uscire in Italia in italiano lo ha scritto Luca Misterakko Accomazzi, insieme con il sottoscritto. Sul sito di Akko è intanto possibile leggere alcune pagine di esempio, in attesa del 30 ottobre, in cui le pagine arriveranno tutte quante e tutte insieme in libreria.

Cose da sapere che non tutti i siti considereranno: visto che Apple non ha ancora reso in italiano la pagina con tutte le modifiche di Mac OS X, proseguo nell’elenco sommario: la seconda voce alfabetica è AppleScript. Che ora supporta pienamente Unicode; una nuova architettura detta Scripting Bridge lo fa parlare facilmente con Objective-C, Ruby, Python e altri linguaggi; è diventato ancora più agevole identificare le applicazioni e il loro stato; c’è una Language Guide aggiornata (finalmente); i messaggi di errore sono (finalmente) più precisi e puntuali; le Azioni Cartella hanno un loro server; varie Preferenze di Sistema ora sono scriptabili; e, ciliegina, AppleScript ora può lavorare sulle property list (i file .plist). Anche iChat è molto più scriptabile di prima.

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