Mancava una settimana alla pubblicazione dei risultati finanziari Apple dell’ultimo trimestre, pubblicati ieri sera, e qualcuno diffondeva notizie sulle difficoltà per il trimestre prossimo. A voler pensare male, in Italia, sarebbe roba da Consob.
Il giorno dopo, a sei giorni dalla pubblicazione dei risultati, qualcuno diffondeva voci su vendite basse dell’iPod. Non quelle che ci sono state; quelle che ci saranno nel prossimo trimestre. Su quello che è successo, niente; su quello che deve ancora accadere, invece, spreco di analisi. Prevedono il futuro per settembre ma non sanno che pesci pigliare da un mercoledì a quello dopo.
Due giorni prima dei risultati, il mercato scommette su vendite e profitti deboli. Si parla sempre da qui a tre mesi; dei fatti concreti in arrivo nel giro di quarantott’ore, niente. È l’informazione, bellezza.
Sempre lo stesso giorno, più ottimismo sul bilancio Apple. Un colpo al cerchio e uno alla botte, domani c’è il sole, domani piove, comunque sia ci prendiamo. Se non altro, finalmente si parla di dati veri e vendite vere.
Il giorno dei risultati, beh, chiaro: la corsa dei profitti di Apple non si ferma. Letti i titoli di prima era ovvio, no?