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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

16 mag 2006

Il punto nero

Sale sul treno una ragazza, probabilmente universitaria. Tiratissima, truccata, pettinata con cura, scarpe alla supermoda, non c’è un accessorio fuori posto, unghie di precisione. È studiata anche nell’atteggiamento. La camicetta è chiusa e aperta con criterio scientifico e sicuramente collaudato con attenzione allo specchio.

Con affettazione apre lo zainetto, ovviamente griffato. Tira fuori un portatile. Gonfio, grigio, sformato, anonimo, rozzo, fuori proporzione. Non sto esagerando; se fosse un Thinkpad o un Vaio non ne parlerei certo in questi termini. Una persona che avrà passato un’ora a prepararsi per l’uscita e poi, in pubblico, tira fuori un computer brutto. Aldo Palazzeschi scrisse che dentro ogni persona c’è un punto nero, sempre nascosto. Come mai, se è il computer, la gente lo mostra?

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