Da una chat assai interessante con Edoardo a cui devo mille grazie per lo spunto:
Chi consulta una sequenza di dodici file audio diversi pieni di incertezze, pause, sgrammaticature? E come si va a cercare una cosa importante che è stata detta un mese fa? Boh. Mi sembra un allargamento delle possibilità di chi parla. Gli altri hanno un onere di ascoltare ben più pesante di quello di leggere e tutti i benefici dell’archiviazione se ne vanno in fumo.
Questo il mio parere provvisorio ed estemporaneo sui podcast.
Mi sono ritrovato a registrarne (uno fantastico, in particolare, grazie a Lele, che mi ha fatto divertire un bel po’), ma non li vedo come una sostituzione dei blog o dei siti, ma come altro medium, che serve per comunicare altre cose in altro modo rispetto alla parola scritta.
Ammetto che l’idea di registrare un podcast su base regolare mi intriga, però. Ci penso su.