Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

10 feb 2006

Chi scava trova

Svolgo un lavoro in collaborazione con una società di veri geek. Gente che non sa che cosa sia il Terminale perché ci lavora dentro da mattina a sera e non lo considera un programma come gli altri, ma la normalità. Ci sono file da rivedere e mi dicono di modificarli passando da subversion, l’ultimo grido dei sistemi di versioning open source. Un sistema di versioning permette di lavorare in tanti sullo stesso file pur lavorando ciascuno su una copia locale dello stesso.

Mi viene il tremore. Oddio, ora ci sarà una tarball di sorgenti Unix da compilare sa il cielo come… e sarà solo l’inizio.

È stato l’inizio. Di qualcosa che non avrei immaginato.

Loro stessi mi passano il link a una immagine disco di subversion pronta da installare su Mac OS X. Semplicissimo.

Mi insegnano i primi comandi, ovviamente da Terminale, e sopravvivo. Con quattro o cinque comandi si può già fare l’essenziale.

Poi scopro che O’Reilly ha pubblicato online, gratis, un manuale d’uso di subversion.

Un amico, che tocca anche a lui, mi chiede se non ci sia un’interfaccia grafica per evitare il Terminale. Trovo eSvn, iSvn, SmartSvn, subcommander e SvnX.

Infine, come aprire un file da Terminale direttamente in BBEdit o TextWrangler in modo da poter effettuare le modifiche dentro il miglior editor possibile senza saltare al Finder.

Pensavo a una cosa poco amichevole e invece ci si può lavorare con facilità e in un ambiente veramente Mac.

Una lezione. Qualche volta, basta cercare.

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