Quando si può essere sbrigativi è meglio non esitare
In un momento di tranquillità mi sono messo ad aggiornare il software su disco. Quando sono arrivato a Fink, ho visto che l’aggiornatore non trovava i mirror giusti e, al terzo tentativo, mi sono insospettito.
Ho scoperto, finalmente, che con il passaggio a Tiger Fink funzionava per quanto era già installato, ma necessitava di una nuova versione per tutto il resto.
Sul sito, però, le istruzioni erano di complessità superiore al mio livello di attenzione (o probabilmente al mio livello in assoluto). Dopo avere armeggiato inutilmente intorno a Fink e FinkCommander, ho pensato che, dopotutto, Fink installa tutto in una directory /sw separata dal resto del sistema, così che è impossibile fare danni cancellando qualcosa.
Così ho preso il coraggio a due mani e ho cancellato l’intera directory /sw. Ho reinstallato il nuovo Fink da zero e tutto è andato benissimo. Poi gli ho detto di reinstallare i programmi Unix che avevo prima (me li ricordavo) l’ho lasciato lì a ricaricare tutto per un po'.
Alla fine è andato tutto bene. Per due motivi: Fink è pensato per utenti anche un po’ rink come me e, secondo, sapevo esattamente che cosa dovevo reinstallare.
Per il futuro ho iniziato a scaricare materiale di un concorrente di Fink, DarwinPorts. Sai mai, se la prossima non la azzeccassi.