Trovo l’indifferenza assai più produttiva dell’accanimento
Tempo fa Sandro Viola scrisse su Repubblica un eccellente articolo dedicato alla sindrome di Berlusconi.
No, niente politica! Semplicemente, era un esempio eccellente dell’attitudine che alcuni hanno a diventare ossessionati dall’oggetto della loro ostilità/antipatia/odio/avversione/fastidio, al punto che ma non riescono a stare cinque minuti di seguito senza parlarne.
Ecco: Microsoft. Un sacco di gente non la sopporta, eppure non fa che parlarne. E il baco nel sistema di mappe, e il crash in faccia a Gates, e l’ultimo virus su Windows, e l’ennesima causa contro qualche ragazzino eccetera eccetera. Sembra che non esista altro. Invece sì.
La mia modesta impressione è che sia molto meglio l’indifferenza e che ci siano cose ben più interessanti cui dedicare il proprio tempo. Prometto, di mio, che parlerò di Microsoft sempre meno e comunque il meno possibile.
Lo so che alla fine stavolta ho parlato di Microsoft. Ma sarebbe stato molto peggio se mi fossi messo a fare politica.