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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

3 feb 2005

Autocoscienza? No, consapevolezza

Il Mac OS X dei miei sogni è quello che può fare a meno di me

Recentemente ho esaurito lo spazio a disposizione del disco rigido. Anche se Mac OS X invita con vigore a chiudere applicazioni per liberare memoria virtuale, è sbagliatissimo; rischiano di andare in vacca le preferenze. Invece prima bisogna liberare spazio su disco.

Invece di invitarmi a chiudere applicazioni, Mac OS X avrebbe potuto chiedermi “non ho più spazio libero su disco; posso vuotare il Cestino, che è pieno?” Mi sarei sentito motlo coccolato.

Un’altra cosa che succede nella stessa situazione è che, a disco stracolmo, per qualche motivo va in vacca qualcosa nelle preferenze del suono, e il microfono incorporato non mi sente più. Mi ha chiamato un amico in Skype ma non potevo parlargli. Un logout e si aggiusta tutto, ma ho sempre trenta programmi aperti e un logout mi costa anche un quarto d’ora.

Mi piacerebbe un Mac OS X che individuasse attività nel sottosistema audio, si chiedesse se per caso serva il microfono, conduca un veloce test e dica “la regolazione delle Preferenze Suono non corrispondeva alla situazione effettiva, ma ho sistemato tutto”.

Vorrei un Mac OS X consapevole del sistema intorno a sé. Ma non autocosciente. Come fantascienza insegna, i computer timorosi di essere spenti diventano imprevedibili.

Lucio Bragagnolo

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