Tredici per tredici
Se qualcuno dovesse ancora essere convinto che viviamo in un mondo straordinario, dovrebbe guardare una pagina pubblicitaria del 1991 firmata dalla catena americana di elettronica di consumo Radio Shack.
Se qualcuno dovesse ancora essere convinto che viviamo in un mondo straordinario, dovrebbe guardare una pagina pubblicitaria del 1991 firmata dalla catena americana di elettronica di consumo Radio Shack.
È il mese dei miti infranti.
Tante chiacchiere da bar investite nel dire che iOS e OS X diventano una cosa sola, che si fondono insieme, che nascerà un sistema operativo unico, tanti post sui blog della speranza (che i fessi clicchino).
Poi due pesi massimi come Phil Schiller (marketing) e Craig Federighi (sistemi operativi) rovinano la festa e spiegano per esteso e in chiaro che non se ne parla proprio. Federighi:
Noto che molti si sono adirati per la scomparsa di varie funzioni dalle nuove edizioni di iWork, mentre pochi si compiacciono degli aggiornamenti come quello più recente, con varie funzioni che tornano e anche qualche novità interessante.
Gran festa, per i trent’anni di Mac. Mi sono goduto la pagina home di Apple, dove si festeggiava invece che vendere (immagino che la panoramica sui trent’anni resterà); iFixit che non esisteva nel 1984 e ha partecipato alle celebrazioni con il teardown, lo smontaggio integrale del primo Mac 128k; i dieci poster con i nomi di tutti i dipendenti Apple dal primo aprile 1976 a oggi, nello stesso spirito della carrozzeria di Mac che le incastonava all’interno.
Uno dei commentatori più assidui di questo blog ha finalmente deciso di darsi da fare e ha creato MelaBit.
C’è quel trentesimo anniversario che qualcuno ha già strillato ieri, l’altroieri, anche una settimana fa, a comprovare la propria ineleganza. Fa niente, siamo abituati.
The Unofficial Apple Network ha rispolverato un vecchio articolo pubblicato su Cnet da Eliot Van Buskirk il 2 novembre 2001, pubblicato sotto la sezione Mp3 Insider, per dire dove eravamo.
Due generi che vivono benissimo insieme, a patto di saperli distinguere.
Così scrive graditissimamente da parte mia Stefano.
Devo dire che sono molto più tipo da Baldur’s Gate II, che su iPad guadagna persino nuova vita nonostante il sapore retró.