Un metro severo
Iljitsch van Beijnum ha pubblicato su Ars Technica una severa, lunga e centrata recensione della suite di produttività precedentemente nota come iWork.
Iljitsch van Beijnum ha pubblicato su Ars Technica una severa, lunga e centrata recensione della suite di produttività precedentemente nota come iWork.
Il dilettante assoluto di calcolo combinatorio che è in me può solo stimare immensamente i coniugi Henry e Holly Stephenson, che per quasi un quarto di secolo hanno compilato i calendari ufficiali del baseball professionistico americano, fino al 2004.
Dropbox è alla ribalta essendo alla ricerca di 250 milioni di dollari per finanziare lo sviluppo del business.
Per quanto a mio agio con le attuali tastiere Apple, da anni all’altezza della situazione (non è sempre stato così, nell’interregno dei PowerBook Duo per esempio), sento ancora un pizzicore di invidia di fronte al setup mostrato su Ars Technica da Iljitsch van Beijnum: triplo schermo a parte, una solida e impeccabile tastiera modello M di Ibm, vent’anni di vita e tuttora performante.
Quanto vive un disco rigido?
Nel 1980 Steve Jobs regalò un Apple II a Seva Foundation, una organizzazione benefica dedita a curare malattie degli occhi nei Paesi in via di sviluppo, fondata da Larry Brilliant, medico amico della famiglia Jobs. Il cofondatore di Apple staccò anche un assegno di cinquemila dollari e mise nel pacco una copia di un software che si annunciava rivoluzionario, VisiCalc.
Dicevo, gli autori del XXI secolo devono avvicinarsi al lato tecnico della produzione dei libri, soprattutto libri elettronici.
Fa impressione il lungo e meticoloso articolo dedicato da GigaOm alle fattorie solari di Apple che girano a pieno regime dopo, racconta Katie Fehrenbacher, un ancora più lungo periodo di gestazione in grande segretezza per affrontare il tema dell’indipendenza energetica come altre aziende non hanno fatto.
Nel mio iPad, in alto a sinistra, c’è Goodreader. Nell’iPad di servizio, usato soprattutto per il gioco di ruolo, c’è MaPnakotic. Nel mio iPhone, in alto a sinistra, c’è Messaggi. Nel tuo?
Si potrebbe pensare di optare per un nuovo iPad Air perché va pazzescamente più veloce di prima (inutile dire il doppio, significa niente; bisogna fare scorrere un Pdf elefantiaco oppure provare una pagina web bella pesante per JavaScript).