Quale potrebbe essere un insieme convincente di strumenti e ambiente per lavorare a ebook in formato ePub su iPad?
Su Mac conosco un po’ la strada. Il lavoro principale avviene per definizione su
BBEdit. Un gradino più sotto sta
Sigil, che lavora efficacemente su progetti più o meno completi per le ultimissime limature. Non ho esperienza di
BlueGriffon Epub Edition, che meriterebbe un’occhiata.
Su Motley Fool appare un pezzo a firma Evan Niu, dal titolo
Apple non può permettersi di aspettare a presentare un iPad mini retina.
Perché gli altri stanno proponendo schermi di risoluzione superiore e bla bla bla.
La BBC fu un bastione della libertà. Poi divenne sinonimo di informazione imparziale e obiettiva. Oggi è un carrozzone statale alla deriva deontologica.
Perché, per esempio, un iPad costa più di un Surface RT Microsoft. La ragione è che Microsoft
preparerebbe un taglio di 150 dollari dei prezzi della propria tavoletta in edizione economica. Invece che ostinarsi a cercare una cosa apprezzata da tanti, meglio optare per qualcosa che pochissimi vogliono. O forse mi sbaglio e le vendite di Surface RT sono così immense che l’azienda può ridurre di un terzo il prezzo del modello base e guadagnarci ugualmente il desiderato.
La signora ha dimenticato sul treno la sua tavoletta.
Il primo pensiero è portarla in stazione all’ufficio oggetti smarriti. Ma la terranno in attesa che passi la signora oppure se la metteranno in tasca e tanti saluti?
Forse sarebbe meglio accenderla e vedere se c’è dentro un numero di telefono o una email che possano dare qualche indizio.
Otto persone radunate per una dimostrazione tecnologica di Creative Cloud di Adobe.
Un paio di brani dentro il mio iTunes accusano una leggera caduta di volume. Può darsi che il disco si sia danneggiato in un settore che interessa il brano e che lo stesso vada rinfrescato. Conservare comunque i Cd, sfruttare Time Machine, usare iTunes Match…? Bello avere tante soluzioni a un problema.
Il servizio di trasmissione video in streaming americano Netflix ha reso di pubblico dominio da qualche mese
Chaos Monkey (scimmia caotica), un programma fatto per arrecare danni casuali al servizio cloud di computing virtuale che sostiene Netflix stesso… in modo che i programmatori capiscono dove stanno le debolezze del sistema e a lungo termine il servizio rimanga sempre in piedi, qualunque cosa succeda.
Credevo che non mi sarebbe più capitato di leggere questo tipo di cose, per lo meno non a questi livelli. Invece,
il New York Times:
Entrambe le parti hanno mostrato le prove a proprio favore mediante un proiettore. I legali di Apple hanno usato un MacBook per scorrere tra le evidenze documentali, confrontandole su uno schermo suddiviso in più parti e zoomando su paragrafi specifici.
Apple è al lavoro sul televisore, vero? Dopotutto l’analista Gene Munster
ci ha costruito sopra la sua carriera degli ultimi anni e la prevede per la seconda metà del 2013
già dall’anno scorso.