Quel che non riluce
Facile liquidare i risultati del trimestre natalizio di Apple con i boati e i fuochi d’artificio.
Facile liquidare i risultati del trimestre natalizio di Apple con i boati e i fuochi d’artificio.
Sappiamo che Apple si cura poco di portarsi dietro il passato, la compatibilità, il software che dovrebbe girare all’infinito per chi decide che è venuto il tempo di smettere di aggiornare. L’ambiente Mac è decisamente evoluzionista e il codice che smette di essere adatto difficilmente sopravvive.
Mi scrive Stefano (da grassetto a grassetto):
Siamo alla seconda generazione di iPhone con Touch ID e ancora non vedo rivali sul mercato: zero assoluto.
Ho formalizzato la mia iscrizione a LibreItalia (sebbene la pagina soci non sia ancora aggiornata) e così spero di tutti.
Ritorno a chiedere denaro.
La causa è ugualmente importante e assai più urgente: All About Apple Museum ha lanciato una raccolta pubblica di fondi per aprire la nuova sede del museo, a Savona presso la Nuova Darsena.
Pensando più in grande, Rogue Amoeba ha effettuato un restyling s-t-r-e-p-i-t-o-s-o di Audio Hijack con la versione 3.
Una notte di pausa a ricordo di Edgar Froese.
Per quanti si lamentano che un aggiornamento di iOS ha lasciato fuori il loro iPad o iPhone: è notizia che i Surface 2 non avranno possibilità di passare a Windows 10.
Quella sopra la testa di Barack Obama è la tribuna stampa. Giusto un’idea di che strumenti usino i professionisti sul lavoro, all’indirizzo di certi amministratori di sistema e di rete che si trovano nelle aziende e ancora devono scrollarsi dal cervello la polvere degli standard di fatto e delle macchine per lavorare seriamente.
Chiedo scusa per fare un post egoisticamente autocelebrativo.
Più curioso che altro, il minitrattato che mostra come violare la privacy di un iPhone usando mezzi speciali per alterare il sonoro che va verso Siri.