Gli argomenti per discutere del bendgate li porto uno di questi giorni. Nel frattempo rimando alla (lunga) lettura di
quanto scrissi nel 2010 sull’Antennagate (c’è sempre una parola chiave che serve a riempirsi la bocca e fingere che sia una cosa importante).
È suonato il telefono. Su Mac. Incredibile come anni di abitudini possano ottundere i riflessi di fronte alle novità che veramente cambiano le cose.
Non sono esperto di orologi. Come per i cellulari, ne portavo uno da due soldi giusto per sapere l’ora. Ho smesso di portarlo quando mi sono reso conto che passavo le giornate di lavoro davanti a un computer, sul quale vedevo l’ora in ogni momento.
La frase più letta letta oggi giunge da un
articolo relativo alla bellezza della tavoletta Microsoft.
Ho scaricato l’album gratis degli U2 su Mac, perché è gratuito e un ascolto non si nega a nessuno.
Abbastanza disquisizioni negli ultimi giorni per apprezzare la sana ironia di The Onion nel suo parodistico
confronto tra iPhone 6 e S5 Samsung.
Come al solito, avessi un centesimo per ogni volta che ho sentito giudicare le finiture o i materiali di un Mac, o altro prodotto a scelta, sarei a bloggare da qualche nave di crociera in rotta sui tropici.
Alle
recensioni da leggere in materia di iPhone 6 e iOS 8 devo aggiungere
Matthew Panzarino su TechCrunch, con la sua idea geniale di collaudare iPhone 6 e 6 Plus sul campo. A Disneyland.
iPhone 5 mi ha proposto l’aggiornamento a iOS 8 e ho diligentemente accettato. Preferisco che pensi lui a scaricare tutto e avvisarmi quando è pronto anziché mettere tempo per collegarmi a mano su un server superaffollato e aspettare più tempo del dovuto e del previsto.
Per parlare con cognizione di causa di iOS 8, niente è meglio della accuratissima
recensione di Ars Technica, mentre per iPhone 6 e iPhone 6 Plus il riferimento è assolutamente John Gruber di Daring Fireball, che li ha provati entrambi per una settimana e ha fissato sulla carta virtuale un
racconto dettagliato e meritevole.