La candela che brucia da due parti
Settimo cambio di batterie nella Wireless Keyboard II, per una durata di 118 giorni, quattro mesi.
Settimo cambio di batterie nella Wireless Keyboard II, per una durata di 118 giorni, quattro mesi.
La rivista online e app Flipboard ha spiegato sul proprio blog come ottenere un’interfaccia fluida sulla versione mobile del proprio servizio: abbandonando lo sviluppo web tradizionale per rifare tutta la pagina in modalità canvas.
Qua e là si aprono spiragli di luce sulla scuola. Di recente Enrico mi ha segnalato Coding, libro di testo per insegnare finalmente le basi della programmazione nella scuola di base, con il linguaggio Scratch creato dal Massachusetts Institute of Technology (pronto per iPad, a disposizione di chi sostiene che sulla tavoletta non si possa programmare).
Ragazzi e ragazze: lettura obbligata del blog di Tobias Frere-Jones, una delle massime autorità viventi in fatto di font. E in particolare della serie Typeface Mechanics.
Apple pubblica periodicamente un rapporto sui progressi dei fornitori nel rispettare i diritti umani e l’ambiente.
Dell è ufficialmente alla frutta. Lo prova il fatto che nella pagina di vendita del portatile Precision M3800 devono abbassarsi a scrivere meglio di un MacBook Pro e pubblicare una infografica contenente sette motivi per cui M3800 è superiore a MacBook Pro.
In giro viaggiando leggero, con iPad e una Wireless Keyboard Apple a fare le veci di Mac. Si lavora bene e tranquilli, a parte qualche bizzarria derivante dall’uso della tastiera esterna associato a quello di Wordpress.
Il 19 gennaio ho ricevuto una mail da iTunes Store contenente un elenco di brani musicali che avevo acquistato di recente. L’unico problema è che non le avevo acquistate.
Spero mi si scuserà se per un momento esco dalle solite tematiche e mi limito a segnalare la puntata di Matte Shot dedicata a 2001: Odissea nello spazio.
Anche in riferimento al post di ieri sull’essere o meno computer di iPad, ho sentito dire in passato che iPad non era un computer perché non si poteva usare per scrivere programmi per iPad. Motivazione tirata per i capelli, dato che il problema – da tempo – non sono gli strumenti per programmare su iPad. Da Pythonista a Lisping a tutto il resto possibile, le occasioni per programmare abbondano. Con l’entrata in scena del computing remoto, della virtualizzazione e del cloud la questione è diventata infinitamente più sfumata.