Volutamente nebuloso
Per una volta non entrerò nello specifico. Sarebbe noioso. Faccio solo alcune richieste generiche ai progettisti di Apple (e anche altri, perché no).
Per una volta non entrerò nello specifico. Sarebbe noioso. Faccio solo alcune richieste generiche ai progettisti di Apple (e anche altri, perché no).
Bel lavoro di Business Insider, che vale un mezzo scoop: una descrizione di app usate dai dipendenti Apple internamente all’azienda, che non compaiono su App Store e vanno dal pragmatico allo sperimentale.
Pirati informatici penetrano nei sistemi della catena americana di articoli per la casa Home Depot e si portano a casa 53 milioni di indirizzi email, più 56 milioni di carte di credito.
Quasi spassoso il pezzo di Daniel Eran Dilger su AppleInsider di un ormai lontano 26 settembre eppure sempre valido per la tematica: le invenzioni dei siti spazzatura che finiscono per raggiungere l’effetto opposto a quello previsto.
Nell’aggiungere i punti e virgola alla guida a OS X Yosemite in collaborazione con l’amico @misterakko, la cosa più difficile è stata sopportare la lentezza e l‘instabilità delle installazioni di OS X 10.10 Developer Preview virtualizzate in VirtualBox.
Da poco papà inizio a pormi domande più pragmatiche su come quando e perché esporre i piccoli alla tecnologia e già mi chiedo se il venerabile iPad di prima generazione che abbiamo in casa durerà abbastanza da diventare il primo strumento elettronico di Lidia.
Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume / né prevedere i cambiamenti di costume.
(Franco Battiato)
Molti si lamentarono anni fa quando Apple iniziò a disertare lo Smau italiano e soprattutto la fiera Macworld. Adesso Macworld 2015 è stato messo assieme alla consorella iWorld on hiatus, in pausa, eufemismo gentile per dire che non si terrà più, salvo eventi catartici che all’orizzonte proprio non si vedono.
Il flop della settimana (adesso va di moda dire #fail o #epicfail) è sicuramente quello di Microsoft con le sue tavolette Surface. Cnn ha incassato una quantità imprecisata di denaro (comunque molto denaro) per mostrare Surface sulle scrivanie dei giornalisti che seguivano le elezioni statunitensi di metà mandato.
Dice che gli iPhone 6 Plus si piegano. In effetti, nove casi su dieci milioni, forse mi preoccuperei più di cadute e furti. Salta fuori quello che ne sa una più del diavolo e scopre che il suo iPhone 6 Plus da 128 gigabyte pesa ventuno grammi più di quello da 16 gigabyte della moglie. Tocca, misura, guarda con il microscopio dentro lo spazio tra telaio e pulsanti del volume per vedere se qualcosa è cambiato dentro.
Quando uscì iPhone nel 2007, argomentai che il settore era fermo a una sorte di truffa nei confronti del consumatore. iPhone portava una serie di innovazioni, nessuna delle quali tecnologica: tutto quello che serviva a mettere insieme un iPhone era ampiamente disponibile alle Nokia e alle Sony-Ericsson. Bastava farlo! Apple non ha inventato nulla, solo messo insieme quanto gli altri guardavano senza capirne il potenziale. O senza volerlo capire, nell’intento di propinare al mercato prodotti di concezione vecchia, meno costosi da sviluppare a parità di profitto.