Sono normalmente poco disposto verso i meccanismi di personalizzazione dei programmi di Apple, perché risolvono magari un problema e poi ne creano un altro, perché spesso non si aggiornano più mentre i programmi continuno ad aggiornarsi, perché – soprattutto – non si integrano bene con il design del programma ed è la cosa peggiore. Di caos visivo e funzionale sullo schermo ce n’è già abbastanza.
Ci fu l’amministratore delegato di Palm, Ed Colligan, a
commentare l’eventuale ingresso di Apple nel mondo dei cellulari.
Però a fin di bene. Si parla di chi usa a scopo lavorativo o decorativo schermate scattate su iPhone e non è soddisfatto di come appare la barra di stato, magari con una batteria all’ultimo sospiro, o con ricezione insoddisfacente, o semplicemente con una dizione TIM quando si va a incontrare persone Vodafone o tutti i viceversa.
Si chiude una porta – The Unofficial Apple Weblog ha chiuso i battenti durante una riorganizzazione di America On Line – e si apre un portone: diversi transfughi hanno messo in piedi AppleWorld.Today, cui tutti si augura lunga e proficua vita.
Il New Yorker dedica un
articolo di lunghezza sterminata e bellissimo a Jonathan Ive, il responsabile del design in Apple.
Lenovo vende computer Windows con dentro un marchingegno software che abilita l’inserimento di pubblicità nelle ricerche effettuate con il browser. Il marchingegno si chiama Superfish. Detto tutto.
Giovedì ho passato il pomeriggio a Login, coworking milanese, dove si sono alternati vari protagonisti dell’editoria e del cloud computing a investigare e raccontare alleanze possibili tra un settore tradizionale e autocontenuto e una disciplina informatica dirompente che costringe all’apertura e alla collaborazione.
Mi dispiace che Engage Customer non pubblichi più dettaglio sulla sua ricerca, che è sconvolgente: a loro dire, nel Regno Unito
il 54 percento della posta viene aperta su un apparecchio Apple. Android? Otto percento.
Leggo di come
uno dei migliori film al festival Sundance sia stato girato usando un iPhone 5S, lenti anamorfiche per l’iPhone in questione e una
app da 7,99 euro.
Settimo cambio di batterie nella Wireless Keyboard II, per una durata di 118 giorni, quattro mesi.