L’8 giugno TechCrunch scrive che App Store ha passato il
milione e mezzo di app. Lo scrive anche
PhoneArena.
Il 15 luglio, l’altroieri, GsmArena scrive che App Store ha passato il
milione e mezzo di app. Lo scrive anche
ITProPortal.
Il mezzo 37 giorni durante i quali, suppongo, la Terra ha cessato di ruotare attorno al proprio asse.
L’alternativa è che ci siano redazioni composte da nonmorti che vengono evocati nelle notti di luna piena, una volta al mese (lunare). È l’ipotesi più realistica, visto che a oggi,
riporta PocketGamer, le app attive sono 1.768.841. Che ne siano state approvate ducecentocinquantamila in due giorni, pare esagerato.
Prima o poi capita di trovare qualcuno convinto che Apple pratichi
obsolescenza programmata e ricorra ad accorgimenti ai limiti del lecito per spingere al cambiamento sempre più frequente, possibilmente compulsivo, dell’hardware.
La teorica partenza dell’ultimo seed di Safari per sviluppatori.
9to5Mac ha
ben riassunto la situazione del settore dei computer da tasca e di chi ci guadagna.
Steve Jobs nell’aprile del 2010:
Flash è stato creato nell’èra del PC […] Ma l’èra mobile è fatta di apparecchi a basso consumo, con interfacce a tocco e standard web aperti, tutte aree dove Flash non ce la fa. […] Flash non è necessario per decine di migliaia di sviluppatori impegnati a creare grandi app, giochi compresi.
C’è ancora inspiegabilmente un gruppo di nostalgici cui può interessare Office 2016 per Mac, un nome – Office, 2016 – che è un ossimoro dal momento che si potrebbe parafrasare come A volte ritornano.
Noto occasionalmente – se si facesse sempre sarebbe tipo la quarantacinquesima volta o simile – che secondo Idc i computer venduti nel secondo trimestre del 2015
sono calati dell’11,8 percento rispetto allo stesso periodo del 2014.
Comunica Horace Dediu di Asymco che da tre trimestri
si vendono più computer iOS che computer Windows.
Bastano nove mesi per capire che è nato un nuovo mondo e i vecchi pensieri sul mitico mercato non funzionano proprio più?
Domata con fatica percepibile
una chiavetta Wind, sono ora alle prese con una chiavetta Vodafone tipo K4201, terminale di un’organizzazione che ha qualcosa che non va. Di raffermo, di trascurato.
Siamo sempre al
casino megagalattico suscitato dall’attacco informatico a Hacking Team, italiani che vendevano a governi buoni e cattivi buchi di sistema e strumenti per intercettare a destra e a manca.