Bisogna prendere spunto dall’attualità perché costituisce un elemento fondamentale dell’argomentazione: l’università di Stanford offre su iTunes U un
corso per lo sviluppo di app per iOS 8 mediante il linguaggio di programmazione Swift.
Si trova ancora sul sito la lettera aperta di Steve Jobs intitolata
Pensieri su Flash e pubblicata in aprile 2010.
Facile liquidare i
risultati del trimestre natalizio di Apple con i boati e i fuochi d’artificio.
Sappiamo che Apple si cura poco di portarsi dietro il passato, la compatibilità, il software che dovrebbe girare all’infinito per chi decide che è venuto il tempo di smettere di aggiornare. L’ambiente Mac è decisamente evoluzionista e il codice che smette di essere adatto difficilmente sopravvive.
Mi scrive Stefano (da grassetto a grassetto):
Siamo alla seconda generazione di iPhone con Touch ID e ancora non vedo rivali sul mercato: zero assoluto.
Ho formalizzato la mia iscrizione a
LibreItalia (sebbene la pagina soci non sia ancora aggiornata) e così spero di tutti.
Ritorno a chiedere denaro.
La causa è ugualmente importante e assai più urgente: All About Apple Museum ha lanciato una
raccolta pubblica di fondi per aprire la nuova sede del museo, a Savona presso la Nuova Darsena.
Pensando più in grande, Rogue Amoeba ha effettuato un restyling s-t-r-e-p-i-t-o-s-o di
Audio Hijack con la versione 3.
Una notte di pausa a
ricordo di Edgar Froese.
Per quanti si lamentano che un aggiornamento di iOS ha lasciato fuori il loro iPad o iPhone: è notizia che i
Surface 2
non avranno possibilità di passare a Windows 10.
Quella sopra la testa di Barack Obama è la tribuna stampa. Giusto un’idea di che strumenti usino i professionisti sul lavoro, all’indirizzo di certi amministratori di sistema e di rete che si trovano nelle aziende e ancora devono scrollarsi dal cervello la polvere degli standard di fatto e delle macchine per lavorare seriamente.