Ci vorranno giorni
Tale Paul Ford, per me (colpevolmente) illustre sconosciuto, ha scritto su Bloomberg un trattato, veramente un trattato, intitolato Che cos’è il codice.
Tale Paul Ford, per me (colpevolmente) illustre sconosciuto, ha scritto su Bloomberg un trattato, veramente un trattato, intitolato Che cos’è il codice.
Devo una risposta a kOoLiNuS. Mi è capitato di scrivere che, se voglio vedere come si comporta Safari rispetto – per esempio – ai cookie, lo scarico.
Questo post arriva in ritardo perché ostaggio di una tariffa ricaricabile di Wind che elargisce dodici gigabyte in cambio di diciannove euro rinnovabili ogni ventotto giorni.
Dice che il tale aggeggio Android ha una ottica super e fotografa a millemila megasuperpixel e costa meno.
Cedo all’autocelebrazione perché il giorno dopo l’ apertura di Wwdc è anche il giorno dopo la disponibilità del mio libriccino su Swift anche in formato ebook.
Non ricordo bene che anno era, ma decisi che il “mio” font serif, con le grazie, era Palatino.
Da solo, lungo l’autostrada
alle prime prime luci del mattino
a volte spengo anche la radio
e lascio il mio cuore incollato al finestrino…
(
Giorgio Gaber)
Butti un occhio al Digital Video Report di Adobe per il primo trimestre del 2015.
Supponiamo che io sia rimasto colpito dalla paranoia che l’Angariante della Privacy proietta sui cookie e voglia approfondire il discorso, magari analizzando il codice del mio browser (si presuppone un minimo livello di competenza) per capire come si comporta.
Ottavo cambio di pile, se conto bene, sulla Wireless Keyboard II, con 103 giorni di durata alle spalle (e un paio di sessioni-valanga di diverse ore con iPad).