Come volevasi impaginare
Come anticipato, inizio la traduzione di un tomo consistente sulla programmazione in iOS.
Come anticipato, inizio la traduzione di un tomo consistente sulla programmazione in iOS.
La storia di Matt Stopera ha dell’incredibile per chiunque nato nel secolo scorso. Gli rubano il telefono e dopo un anno capisce che l’apparecchio si trova in Cina, dove nasce un’iniziativa spontanea per trovare la persona che ne è (innocentemente) in possesso, Fratello Arancia.
Bei tempi quando si parlava ovunque di bendgate.
Può anche succedere che un gruppo di folli si metta a sviluppare un gioco di ruolo di massa nel tempo libero e che sia estremamente promettente. Saga of Lucimia sfrutta direttamente Unity 5 e indirettamente il fatto che Internet permette collaborazione senza limiti di tempo e di spazio. Siamo al paradosso che hanno in essere una raccolta fondi su Indiegogo però giusto per rientrare un po’ nei costi e perché così ha votato la comunità che li segue; il gioco lo lavorano comunque.
Per motivi casuali mi ritrovo di tanto in tanto ad aggiungere al blog un post proveniente dall’archivio di Script, il blog che tenevo sotto le insegne di Macworld. Scelto casualmente.
I test di velocità pura non contano più niente da tempo, se mai avessero contato qualcosa prima. Qualcuno però ancora ci crede.
Mi ha scritto Marco (da grassetto a grassetto):
Sebbene sia un programmatore in erba, mi piacerebbe tanto localizzare programmi e tradurre documentazione.
(Il servizio Uber Boat a Bangkok è simpatico; Pac-man sulle mappe di Google è molto carino; però quest’anno vince a mani basse il premio per il pesce d’aprile migliore la serie di Slashdot, che ha trasformato le più famose saghe della fantascienza in una decina di notizie semiplausibili e riuscite. Divertente e non le ho neanche individuate tutte. Un solo esempio, la Guida Galattica per Autostoppisti).
Oggi i giochi stupiscono per profondità grafica e per le mille possibilità aggiunte dall’interazione e dalla rete globale. Una volta stupivano per la profondità della trama, per la vastità dell’azione, per il fascino che evocavano seppure con interfaccia limitata (della grafica neanche parliamo).
Ringrazio Eugenio Biciclista per la segnalazione. Questo piacerà a @loox “@mante: Manteblog, La scuola di mia figlia contro Apple Watch http://t.co/T1XMDfUl6O” — Eugenio BICICLISTA (@eugenioeu2) March 30, 2015 Il post di Massimo Mantellini mostra come la scuola di sua figlia abbia bellamente ignorato tutti gli smartwatch in circolazione finora ma, ora che siamo nell’imminenza di watch, si sia premurata di vietare l’uso degli orologi-smartphone. Niente di che: la scuola ha una ricca tradizione di divieto di apparecchiature che dieci o quindici anni dopo sono tranquillamente ammesse.