Riassunto delle puntate precedenti: supponi di voler usare sul Mac una chiavetta Internet ricaricabile, per un periodo di tempo limitato e navigando come faresti a casa. Wind ha a disposizione una buona offerta ma
bisogna ricordarsi che il loro tagliare la banda a fine consumo non è a trentadue chilobit, ma a zero virgola: è impossibile fare qualsiasi cosa diversa dal telefonare al 155. Se non c’è campo, è fatta: sei isolato.
Si è
già visto come iPhone si aggiudichi il novantadue percento di tutti i profitti nel settore cellulare.
È noto il mio amore per
Battle for Wesnoth, gioco di strategia a turni ricco interessante e affinato come pochi giochi open source arrivano a essere, banale da cominciare e pazzamente difficile da padroneggiare.
Su iOS credo che stiamo arrivando al punto in cui vale la pena di investire su una app quando, se ti metti a usarla, finisci per abbandonarne almeno due.
Strepitoso
articolo di Craig Hockenberry su watch e l’acqua.
L’8 giugno TechCrunch scrive che App Store ha passato il milione e mezzo di app. Lo scrive anche PhoneArena.
Il 15 luglio, l’altroieri, GsmArena scrive che App Store ha passato il milione e mezzo di app. Lo scrive anche ITProPortal.
Il mezzo 37 giorni durante i quali, suppongo, la Terra ha cessato di ruotare attorno al proprio asse.
L’alternativa è che ci siano redazioni composte da nonmorti che vengono evocati nelle notti di luna piena, una volta al mese (lunare).
Prima o poi capita di trovare qualcuno convinto che Apple pratichi
obsolescenza programmata e ricorra ad accorgimenti ai limiti del lecito per spingere al cambiamento sempre più frequente, possibilmente compulsivo, dell’hardware.
La teorica partenza dell’ultimo seed di Safari per sviluppatori.
9to5Mac ha
ben riassunto la situazione del settore dei computer da tasca e di chi ci guadagna.
Steve Jobs nell’aprile del 2010:
Flash è stato creato nell’èra del PC […] Ma l’èra mobile è fatta di apparecchi a basso consumo, con interfacce a tocco e standard web aperti, tutte aree dove Flash non ce la fa. […] Flash non è necessario per decine di migliaia di sviluppatori impegnati a creare grandi app, giochi compresi.