Religioni contro la barbarie
Si è detto che Apple è una religione. Mentre intorno ci sono persone razionali e obiettive. Con le loro reti Wi-Fi.
Si è detto che Apple è una religione. Mentre intorno ci sono persone razionali e obiettive. Con le loro reti Wi-Fi.
Casa mia è, informaticamente parlando, vecchia. Alla faccia degli analfabeti funzionali che hanno abusato del rapporto ambientale Apple per scongelare l’ancora più vecchia bufala dell’obsolescenza programmata. Gente che sa riciclare solo i clic.
Gira un bell’articolo di Mashable dedicato alla storia di Dillan, un sedicenne autistico non verbale che ha iniziato a comunicare con le persone grazie a iPad. Fino al punto di far pronunciare alla tavoletta un discorso pubblico in occasione del suo diploma scolastico.
Apple ha una ragione di esistere quando leva di mezzo o almeno riduce in modo apprezzabile la burocrazia informatica: le pratiche e le necessità che si frappongono al raggiungimento degli obiettivi in modo semplice ed efficace.
Dall’apparizione di iPhone, gli apparecchi iOS hanno sempre rappresentato una forma di democratizzazione della tecnologia. Il primo iPhone era assolutamente uguale per tutti, dal disoccupato che investe su se stesso al sultano del Brunei. In seguito sono apparse differenziazioni nella gamma, a partire dalla quantità di spazio disco, mai comunque paragonabili alla diversificazione che si può avere nel comprare lo stesso Mac, modello base oppure full optional.
Un file contenente molte righe di testo, che voglio ridistribuire in modo casuale dentro il documento.
Di tutti i posti nei quali uno si aspetta di sentire parlare del nuovo linguaggio di programmazione di Apple Swift, l’ultimo era il rapporto Fast 50 2015 di Freelancer, che parla delle offerte di lavoro per liberi professionisti depositate sul proprio sito.
Gli strumenti di analisi del traffico web del governo americano, già citati in passato, ci aiutano a capire e visualizzare quali siano i reali rapporti di forza tra le varie piattaforme software e web.
Sono stato – esperienza interessante – al Salone del Risparmio 2016. Se si dovesse fare un discorso ad ampio raggio, partirei da uno stand che offriva scansioni 3D del corpo dei visitatori e relativa stampa 3D del modellino di sé, nonché dai robot che adornavano varie scrivanie. Silenti – mostrati unicamente come simboli dei nuovi sistemi di consulenza bancaria semiautomatica – e però eloquenti. Robot e scansioni 3D in un ambiente di promotori finanziari, banchieri privati e fondi di investimento. Sta cambiando qualcosina.
Tranciante, Re/Code: Un anno dopo, il verdetto su Apple Watch: metà degli intervistati pensa sia una ciofeca.