La fascetta del vicino è sempre più lunga
Tra gli avvenimenti di rilievo di questa estate metterò in archivio anche la quasi rottura, quasi simultanea, dei cavetti Usb-iPhone (connettore Lightning) e Usb-iPad (30 pin).
Tra gli avvenimenti di rilievo di questa estate metterò in archivio anche la quasi rottura, quasi simultanea, dei cavetti Usb-iPhone (connettore Lightning) e Usb-iPad (30 pin).
Rientro per un momento dalla pausa agostana per notare che, riporta Android Police, inserire al contrario lo stilo di serie nell’alloggiamento di un Galaxy Note 5 ha buone possibilità di danneggiare irreparabilmente un meccanismo interno di riconoscimento che fa partire automaticamente applicazioni quando lo stilo stesso viene estratto e altre cose così.
Prendo atto che, in una situazione di connessione vergognosa, sono riuscito a usare Gmail in versione web (e in versione base, solo Html senza magie varie), mentre per la posta iCloud non c’è stato verso.
Sto adottando watch con gradualità: per dire, in casa lo tolgo. Così facendo, per esempio, vanifico il lavoro storico dell’apparato di rilevazione attività che ti ricorda di alzarti per un minuto se sei seduto da un’ora. Se mi dessi alla cyclette in questa situazione, lui non registrerebbe l’attività compiuta. watch si aspetta di essere – e dà il meglio se viene – indossato per tutta la giornata, sonno escluso quando anche per lui è ora di ricarica. Per ora evito e va bene così.
Sono stato a Savona a visitare la nuova sede dell’ All About Apple Museum. L’inaugurazione è prevista per il 24 ottobre 2015 e si lavora quando si può – il museo è un capolavoro di passione e frutta ai soci solo lavoro extra non stipendiato – perché tutto sia pronto. Sono stati posati i mobili ed è in via di completamento l’impianto luci. Non posso fare anticipazioni (né divulgare le foto che ho scattato) però una cosa posso dirla: l’ambiente è perfettamente in carattere con il contesto che è la nuova darsena di Savona, un lavoro spettacolare di recupero e riqualificazione di spazi ex portuali.
Fabio mi segnala l’eccellente lavoro svolto dai sistemi Microsoft in zona Expo.
Matteo indossa un watch da tempo ben superiore al mio e mi ha inviato le sue considerazioni, che riporto di seguito da grassetto a grassetto, ringraziandolo per la condivisione.
Ho cercato per molto tempo di spostare verso il Terminale certe attività, ma devo riconoscere che il punto di incontro migliore si ha in una fascia dove esiste ancora interfaccia grafica, di solito minimale, e il programma è sufficientemente versatile e potente per non fare rimpiangere Unix.
Oggi primo test vagamente significativo per la batteria di watch, con tre ore di macchina e itinerario affidato alle Mappe.
Inutile spiegare come funzioni il software di watch, perché Apple ha messo in campo uno sforzo divulgativo mai visto prima, neanche con iPhone. Tra minisito, videoguide, illustrazioni in grande formato e la cornucopia di situcci e sitini che spiegano questo e quello in qualsiasi dettaglio concepibile, è impossibile che serva altro per avere l’idea.