Diciamo per essere buoni che nel 2016 l’uso di Office è una assurdità inutile tre volte ogni quattro. E, in effetti, da molti anni l’unica ragione che mi viene spiegata è la compatibilità con qualcun altro, anche lui utilizzatore Office.
Varrebbe la pena di iscriversi al
corso del Massachusetts Institute of Technology (Mit) sulla Internet of Things.
Più di uno mi ha segnalato problemi nel ricevere il feed Rss di questo blog da una decina di giorni e sono colpevole di non avere ancora studiato a fondo il problema.
Se lo scrivo io mi danno del fanatico. Invece
lo scrive Roberto Giannotta, uno che ne sa e parecchio.
Conoscevo la teoria. Arriva il momento in cui iOS ti chiede di rinnovare il codice di sblocco.
Fa riflettere, con tenerezza, il quadretto che mi ha disegnato Piergiovanni intitolato mamma contro Siri.
Mi scuso anticipatamente per la richiesta di servizio che interessa pochi o nessuno.
Ho scoperto solo ora, colpevolmente, un bel
ricordo di Steve Jobs pubblicato lo scorso ottobre. Con il passare degli anni si fanno sempre più rari.
Dicevo che non tutti hanno capito quanto sia stato impegnativo il 2015 per Apple in termini di uscite di prodotto. E contemporaneamente continuo a leggere commenti in giro di gente per cui chi parla di Apple lo fa solo bene perché è fanatico, non obiettivo, cieco ai difetti eccetera.
Una buone prova del nove consiste nel rispondere al questionario di Six Colors, con un voto da 1 (minimo) a 5 (massimo) rispetto a undici categorie giudizio, da Apple TV a Software.
Il Senato dello Stato americano di New York
ha allo studio una norma che se approvata potrebbe portare a multe per chi fabbrica apparecchi i cui dati non possano essere sbloccati o decrittati da parte di entità diverse dal proprietario dei dati stessi.