Leggo che sono solo strumenti o che se ho solo un martello, tutto mi sembra un chiodo, ma non è colpa di chi vende martelli. Se solo fosse così semplice.
Ricordo un filmato di Diego Armando Maradona mentre palleggiava con un’arancia. Sono solo strumenti se chi li usa ha un bagaglio tecnico e di esperienza immensamente superiore alla media. Allora sì, un pallone o un agrume diventano la stessa cosa.
Di passaggio al Piccolo teatro sala Paolo Grassi di Milano per assistere a una pièce di Beckett, salutiamo il banco regia.
Best Buy, una catena statunitense di elettronica di consumo vagamente paragonabile a una Unieuro orientata all’economico, vendeva MacBook Air M1 a settecentocinquanta dollari, un minimo storico. Chiaramente fondi di magazzino, invenduti, rimanenze.
Poi ha abbassato il prezzo a seicentocinquanta dollari. Perché nel frattempo è successa una cosa.
Apple ha stretto un accordo con Walmart. Walmart è una istituzione, una, anzi, la catena americana del basso costo. Una specie di Lidl, ma più grande magazzino che alimentare, completamente orientata alla convenienza.
Questo anniversario dovrebbe essere meno singolare. Esattamente trentanove anni fa Symbolics.com diventava il primo dominio .com della storia.
Di questi tempi è interessante sapere anche a chi appartenne. Symbolics, la società, nacque il 9 aprile del 1980 con l’obiettivo di sviluppare Lisp machine, computer basati e ottimizzati per il linguaggio Lisp, con specifiche proibitive a chiunque non fosse almeno un laboratorio di ricerca.
Lisp era sulla cresta dell’onda in quanto ritenuto particolarmente adatto per lavorare su applicazioni di… intelligenza artificiale.
Nel perfetto stile che aveva il suo creatore Dean Allen, un genio che ci ha lasciati troppo presto, TextPattern ha compiuto vent’anni.
Lo sviluppo di TextPattern è fortunatamente proseguito e ancora più fortunatamente seguendo il modello dei suo fondatore, senza proclami, senza versioni dal nome roboante, senza campagne pubblicitarie, solo il lavoro di sviluppo e crescita del sistema.
In un mondo funzionante secondo regole logiche, TextPattern dovrebbe essere citato in qualsiasi discussione sulla scelta per il motore di un sito.
Anche quest’anno ho perfezionato le mie iscrizioni annuali a LibreItalia e all’associazione Copernicani.
Invito tutti e ciascuno a fare lo stesso perché, probabilmente lo dico tutti gli anni ma effettivamente è vero, sono iniziative che rispondono a urgenze importanti.
LibreItalia difende la causa del software libero da LibreOffice in poi. Frequento aziende e, ahimé, Microsoft spadroneggia. Ma non è il problema vero: è che sterilizza la mente di chi si ritrova a subire software malfatto senza possedere strumenti per conservare l’indipendenza mentale.
Mentre le scuole media di San Francisco lavorano per reintrodurre l’algebra in terza media, tolta nella convinzione che rendesse la vita più difficile agli studenti svantaggiati, l’università texana di Austin torna a richiedere obbligatoriamente ai nuovi iscritti gli esami indipendenti di valutazione SAT (un equivalente dei nostri Invalsi, detto con grande approssimazione ma velocemente).
L’ateneo di Austin (per i non addentro, la capitale del Texas, come fosse Berna o Lisbona) è la spia di un macrotrend che coinvolge oltre duemila college di ogni rango e dimensione.
È una situazione nella quale mi spiace che il gaming avvenga solo su iPad, perché la recensione di Sixty Four pubblicata da Ars Technica mi ingolosisce. E però il gioco funziona solo su Steam, per Windows e Mac.
Che cosa sto costruendo e perché? Non è chiaro. Sixty Four inizia in uno spazio bianco e vuoto, con una singola macchina, un Extracting Channel. Se lo premo, dalla superficie inizieranno a emergere grandi cubi neri.
In questi giorni mi ritrovo in un aspetto del post di Dr. Drang sul suo ricordo personale in occasione del quarantesimo anniversario di Mac.
In particolare, la sua scelta del software preferito di quei tempi. Che è infine ClarisCAD, con argomentazione inoppugnabile dal suo punto di vista, ma che per un momento avrebbe potuto essere Macintosh Pascal.
(Il mio software preferito di quei tempi? Molta indecisione, tra Daleks, Dark Castle, un database scritto in linguaggio macchina veloce l’impossibile, chiamato OverVue, FreeHand… tuttavia probabilmente la cosa che più mi ha conquistato e impressionato sono i sei ingombranti volumi di Inside Macintosh, al tempo pieni di rivelazioni e misteri oscuri da fare impallidire la biblioteca di Hogwarts).
Il giorno ha il suo senso. C’è del lavoro da svolgere, persone da sentire, posti dove andare, due figlie che crescono, una famiglia, interessi, scoperte, coincidenze, viaggi, sorprese, seccature e anche soddisfazioni.
Ora anche la notte sta per riavere un senso, perché a breve ritorna Friday Night Baseball su Apple TV+. Le temperature saranno più miti, i cieli più nitidi, l’ideale per godersi una partita nel lettone se da comodi o sul monitorone se impegnati.