La migliore analisi
John Gruber su Daring Fireball lo ha scritto prima, ma non sono riuscito a leggerlo e ho scritto comunque una cosa analoga, della quale sono lieto di potermi pavoneggiare per dieci secondi.
John Gruber su Daring Fireball lo ha scritto prima, ma non sono riuscito a leggerlo e ho scritto comunque una cosa analoga, della quale sono lieto di potermi pavoneggiare per dieci secondi.
Prima considerazione: Apple è (sempre) più attenta ai contenuti. Promemoria per quelli che ancora pensano che la recensione debba riguardare il processore, la Ram, il millimetro in più o in meno, come se oggi facesse veramente la differenza. Non la fa; la fa la qualità dell’utilizzo, che dipende anche dai contenuti. Quelli che si possono creare e quelli disponibili. Chi compra tecnologia ha smesso di chiedere quanto è veloce; chiede che cosa può farci.
La prima reazione dopo il keynote di presentazione di iPhone 7 è che Apple sta evolvendo, senza cambiare. Mi pare una cosa buona. Approfondirò nei prossimi giorni.
Molte scuse per chi mi avesse aspettato. Sono successe molte cose, prima fra tutte l’esplosione della beta di Sierra. Avevo un Time Machine tirato a lucido perché queste cose succedono ed ero preparato. Purtroppo si sono aggiunte complicazioni hardware non prevedibili e sono tornato in configurazione standard solo oggi. Sto guardando il keynote ora (!).
Ho già scritto ieri dei miei interessi rispetto al keynote che parte alle 19 ora italiana.
È notorio che domani, 7 settembre, Apple presenta iPhone 7. Molto probabile che presenti anche watch 2. Del tutto improbabile che sia spazio ai nuovi Mac, a meno che il keynote superi le due ore oppure ci sia qualcosa di veramente eclatante.
Si era già citato Massimo Sideri del Corriere della Sera e non per dirne benissimo. È che frasi fatte di demagogia un tanto al chilo gli vengono bene, oppure ha accumulato un insieme di macro di tastiera cui fa scrivere gli articoli per risparmiare tempo.
Il meccanico mi ha fornito un’auto di cortesia intanto che si occupa del mio ferrovecchio e si tratta di una bellissima e fiammante Qashqai Nissan.
Google ha di fatto disconosciuto il proprio progetto Ara, lasciando ad altri il compito di realizzare un’architettura modulare per computer da tasca assemblabili da parte dell’acquirente. Che prende il modulo tastiera fisica se vuole la tastiera fisica, il modulo processore economico se vuole spendere meno e quando un modulo è obsoleto o guasto, cambia il modulo invece di cambiare il computer: stacca e riattacca e tutto procede.
Preparo materiale per Cuore di Mela e faccio giri di verifica su Internet per essere sicuro di scrivere cose vere e riproducibili in tema di Terminale.