Pochi giorni e John Gruber ha già scritto su Daring Fireball del suo
test con il nuovo iPhone XS.
Il riassunto è che, arrivando da un iPhone precedente al modello X, si tratta di un aggiornamento da prendere in considerazione. Arrivando da un iPhone X, c’è un miglioramento decisivo in un’area singola: foto e video.
Nell’articolo appaiono un paio di confronti fotografici che levano ogni dubbio. La parte degna di nota è che Gruber ha voluto capire come sono stati raggiunti i nuovi livelli di qualità.
Mi è capitato recentemente di sentir dire che chi usa Apple sia una specie di monomaniaco perché mal sopporta l’uso di sistemi operativi diversi.
Non entro del merito delle cose alternative che si possono fare in termini di sistema operativo, da Linux in giù. Continuo a usare la mia macchinetta virtuale per fare esperimenti e pasticci con
FreeBSD, ma non conta: di questi tempi basta perfino il gratuito
VirtualBox per accendere decine di macchine diverse, con i sistemi operativi più disparati.
Una ragione per stare dietro a Daring Fireball è che John Gruber, quando si impegna, scriverà cose impossibili da leggere altrove, e diritte al punto. Come nelle sue
riflessioni e osservazioni all’indomani della
presentazione degli iPhone 2018 e di watch Series 4.
Un paio di passaggi (che saranno tre, al solito). Su Apple Park:
Sospetto che Apple voglia essere conservativa nell’uso [dello Steve Jobs Theater] per gli eventi. […] Dubito che mai lo useranno per più di un paio di eventi pubblici l’anno. È straordinario pensare a quanto hanno speso per costruire una struttura che intendono usare solo una manciata di volte ogni anno (contando anche gli eventi interni).
Interessante esperimento:
confrontare il nuovo iPhone XS Max con MacBok Pro 13” mediante il metodo anni novanta, le rispettive liste della spesa.
Viene fuori che il prezzo di iPhone non è così così campato per aria.
Interessante il fatto che i so-tutto rimasti fermi agli anni novanta, che confrontano tutto con la lista della spesa, si guardino bene dall’effettuare il confronto senza il quale non riescono a vivere: se ne escono con battute tipo piuttosto fatevi un viaggio oppure una PlayStation costa meno.
Ho passato la serata in un negozio di articoli per fotografia largamente frequentato da professionisti,
New Old Camera a Milano, ad ascoltare
Enzo Dal Verme parlare del libro
Marketing per fotografi.
(Disclaimer: lavoro per l’editore del libro e ho scritto un
articolo sulla serata).
New Old Camera è un vero covo di professionisti, situato in pieno centro senza neanche una vetrina. Questa è la miniregia della saletta in cui si è svolto l’incontro.

Da leggere nelle scuole questo
articolo di Huffpost che analizza se e perché abbia un senso comprare t-shirt più costose della media.
La risposta è che non è garantito, ma in genere ci sono numerose ragioni a favore.
Una t-shirt si fa in cotone, che può differire in lunghezza del filo, aggiunta di elastene, qualità del filo stesso eccetera.
Speriamo che qualcuno si ricordi di quando trancia giudizi sui Mac e sul relativo costo. Tutti i computer sono uguali, tutti i componenti pure.
Che
l’ottantacinque percento degli apparecchi iOS in circolazione sia aggiornato all’ultimissima versione del sistema fa poca notizia è dovrebbe farne di più. Lo trovo un dato incredibilmente positivo.
L’argomentazione viene di solito liquidata parlando come se le persone fossero di fatto costrette ad aggiornare.
È certamente vero che un iPhone tirato fuori dalla scatola tenda ad aggiornarsi e occorra una azione esplicita per impedirlo. Però poi bisogna incrociare il dato con quello della soddisfazione, la customer satisfaction.
iPhone è sempre a livelli altissimi, al secondo posto quando non è al primo. iPad è senza confronti.
Godo di un breve passaggio su una lussuosa Lexus munita di ampio schermo a lato cruscotto, con regolamentare mappa del percorso. Il conducente la ignora, nel preferire il suo Samsung Qualcosa appoggiato in orizzontale allo schermo stesso, su cui consulta la mappa di Google.
Perché questi costruttori di automobili non licenziano il loro spazio schermo a Google o a chi per lei? Tanto oramai devono montare un sistema operativo, tanto vale farlo fare a chi lo sa fare! osserva il conducente.
Sapere che
Enrico Colombini è nuovamente di scena è come l’uscita di un album di Mina oppure una prima serata di Fiorello: un evento. Lavorava nell’ombra, come ogni creatore di mondi che si rispetti, dai tempi di
Locusta Temporis.
Il re dell’avventura italiana – a partire da quella, oramai leggenda,
nel castello – ha lasciato l’impronta, inconfondibile, nel gioco
Another Sight, di cui ha realizzato i testi e che debutterà su Steam il 6 settembre.
Fa notizia il
coinvolgimento di un’auto senza pilota collaudata da Apple in un incidente sulle strade della California.
Apple lavora come sempre in segretezza, ma per la legge californiana deve inserire i dati relativi all’incidente in un registro pubblico, dal quale si evincono i particolari.
Il 24 agosto alle 14:58, un veicolo Apple in modalità autonoma è stato tamponato mentre si accingeva a immettersi sulla Lawrence Expressway South da Kifer Road. Il veicolo di prova Apple procedeva a meno di un miglio orario in attesa di uno spazio libero sicuro per completare l’immissione, quando una Leaf Nissan del 2016 è entrata in contatto con il veicolo di prova a circa quindici miglia orarie. Ambedue i veicoli hanno assorbito l’impatto e non si riportano danni alle persone.