Che
l’ottantacinque percento degli apparecchi iOS in circolazione sia aggiornato all’ultimissima versione del sistema fa poca notizia è dovrebbe farne di più. Lo trovo un dato incredibilmente positivo.
L’argomentazione viene di solito liquidata parlando come se le persone fossero di fatto costrette ad aggiornare.
È certamente vero che un iPhone tirato fuori dalla scatola tenda ad aggiornarsi e occorra una azione esplicita per impedirlo. Però poi bisogna incrociare il dato con quello della soddisfazione, la customer satisfaction.
iPhone è sempre a livelli altissimi, al secondo posto quando non è al primo. iPad è senza confronti.
Godo di un breve passaggio su una lussuosa Lexus munita di ampio schermo a lato cruscotto, con regolamentare mappa del percorso. Il conducente la ignora, nel preferire il suo Samsung Qualcosa appoggiato in orizzontale allo schermo stesso, su cui consulta la mappa di Google.
Perché questi costruttori di automobili non licenziano il loro spazio schermo a Google o a chi per lei? Tanto oramai devono montare un sistema operativo, tanto vale farlo fare a chi lo sa fare! osserva il conducente.
Sapere che
Enrico Colombini è nuovamente di scena è come l’uscita di un album di Mina oppure una prima serata di Fiorello: un evento. Lavorava nell’ombra, come ogni creatore di mondi che si rispetti, dai tempi di
Locusta Temporis.
Il re dell’avventura italiana – a partire da quella, oramai leggenda,
nel castello – ha lasciato l’impronta, inconfondibile, nel gioco
Another Sight, di cui ha realizzato i testi e che debutterà su Steam il 6 settembre.
Fa notizia il
coinvolgimento di un’auto senza pilota collaudata da Apple in un incidente sulle strade della California.
Apple lavora come sempre in segretezza, ma per la legge californiana deve inserire i dati relativi all’incidente in un registro pubblico, dal quale si evincono i particolari.
Il 24 agosto alle 14:58, un veicolo Apple in modalità autonoma è stato tamponato mentre si accingeva a immettersi sulla Lawrence Expressway South da Kifer Road. Il veicolo di prova Apple procedeva a meno di un miglio orario in attesa di uno spazio libero sicuro per completare l’immissione, quando una Leaf Nissan del 2016 è entrata in contatto con il veicolo di prova a circa quindici miglia orarie. Ambedue i veicoli hanno assorbito l’impatto e non si riportano danni alle persone.
Da un po’ di tempo (sempre con poco tempo) pongo più attenzione alle forme più evolute di testo marcato come LaTeX e posso solo suggerire con entusiasmo, a chi deve ancora scoprirlo, la
versione 2 di Overleaf.
Overleaf è un eccezionale ambiente web per prendere confidenza con
LaTeX senza prendere impegni sul disco locale. E riconosce
Markdown, il che vuol dire essere produttivi da subito quando serve e prima di essere stati promossi alle elementari di LaTeX.
La voce ufficiale, da fine aprile, è che sia
cessata la produzione di AirPort e Time Capsule, con gli ultimi pezzi in vendita fino al classico esaurimento scorte.
A fine agosto, tuttavia,
arriva un aggiornamento firmware per AirPort Express.
Nuovo software per un apparecchio abbandonato da quattro mesi.
Ogni tanto si legge dell’obsolecenza programmata e ora posso scaricare un firmware per la mia AirPort Express, che neanche ricordo quando ho acquistato da tanto è anziana.
Viaggi, rientri, ripartenze, guasti alla chiavetta ed esaurimento dei giga del piano B di connessione: nei ritardi di questi giorni c’è il sapore tipico della fine delle vacanze.
Parlando di lavoro che riprende, il 10 ottobre passerò da Roma per
partecipare a Freelancecamp, come da relativa breve intervista.
Il tema generale della mia prolusione sarà il lavoro nobile, ma scivolerò in fretta verso tematiche di scripting e automazione per quanto la composizione del pubblico lo renderà possibile. Qual è la prima cosa che dovrei presentare in tema di scripting, a una platea di liberi professionisti con specializzazioni spesso assai diverse da quelle tecnologiche? Ho in mente uno schema a tre livelli, calendarizzazione-automazione-programmazione, però devo ancora arrotondare gli angoli.
Detesto la mania di speculare sugli iPhone che saranno e che normalmente non sono come la speculazione voleva.
Faccio un’eccezione per ZDNet che immagina per gli iPhone del 2019 una banco di Ram non volatile in cui potrebbe trovare posto codice di machine learning sempre e istantaneamente disponibile, senza gravare sulla dotazione standard della macchina.
È la cosa più vicina a Siri offline che si possa oggi immaginare e sarebbe una aggiunta notevole alle possibilità di iPhone. Sarebbe anche solo l’inizio di ulteriori impieghi dell’intelligenza artificiale in un computer da tasca.
Ricevo da Flavio e con gratitudine pubblico. Niente da aggiungere.
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##Certo, costano di meno
Selene è una ragazza giovane, intelligente, acuta. Laureanda all’università, ha sempre padroneggiato la tecnologia, tanto che in casa è il riferimento famigliare per i vari problemi informatici che possono affliggere le dotazioni domestiche.
Il suo smartphone è un
Huawei P20 Paro, avuto in regalo dal proprio fidanzato grazie anche agli imponenti sconti di cui beneficia l’apparato. Prima aveva un un Huawei G620S con Micro SD su cui salvava la messe di fotografie che le piace scattare e collezionare.
A memoria non ricordo di avere visto
dieci beta di una nuova versione di iOS come è accaduto per la versione 12 e potremmo non avere ancora finito, visto che c’è ancora tempo.
Tempo che giorno più giorno meno è invariante: il ciclo annuale di rinnovo significa che in sostanza ogni iOS sarà stato preparato per lo stesso tempo (ignoro volutamente questioni come le risorse dedicate, nell’assenza di dati certi, e presuppongo arbitrariamente che anche qui, nel lungo periodo, vi sia una sommaria equivalenza).