Passata la nottata con Mac, è il momento di iPad.
Il quale funziona più che bene ma, imprevedibilmente, ogni tanto inizia a scaricarsi e ignorare l’alimentazione. Arriva a zero e solo allora, sempre imprevedibilmente, si sveglia e ricomincia a caricarsi.
Quegli anni che mi parlavano del jailbreak di iPhone in rapida diffusione, un pericolo per la piattaforma; o meglio un segnale che iOS era troppo chiuso e bisognava aprirlo esponendosi a tutte le problematiche di sicurezza relative, nel nome della libertà assoluta di fare quello che si vuole con il proprio computer. Anche da parte di chi non ha idea di che cosa stia facendo o vuole mettere volontariamente a rischio l’integrità del sistema.
Ho perso il ritmo giornaliero a causa di un errore brutto su Mac. Improvvisamente la macchina si spegneva da sola appena rimasta senza cavo per pochi minuti, come se la batteria avesse smesso di scaricarsi oppure si scaricasse in brevissimo tempo.
A Boca Raton, Florida, Usa, la Lynn University ha ottenuto il titolo di Apple Distinguished School 2017-2019. Il perché viene spiegato sul sito:
Dal suo lancio nel 2013, il programma di apprendimento basato su iPad ha fatto risparmiare agli studenti fino al 90 percento dei costi per i libri di testo e contribuito ad alzare risultati e livello di coinvolgimento. L’ottantotto percento degli studenti di primo anno interpellati ha dichiarato che la tecnologia ha contribuito alla loro comprensione dei materiali di corso e l’ottantanove percento ha affermato che iPad li ha fatti collaborare meglio con i compagni.
Domande meno ovvie che sono quelle più interessanti: quando watch supererà iPod?
Su MacDrifter raccontano di com’è andata, dopo l’arrivo di un nuovo iPad Pro 10”5, nel rinunciare a Mac per tutto tranne l’assoluta necessità.
Quasi cinquecento dei primi cinquantamila siti più visitati al mondo
dispongono di script di registrazione in grado di acquisire tutto quello che il navigatore digita, come e dove fa scorrere le pagine, quando e come fa clic e via discorrendo. In altre parole, sorveglianza totale.
Per una volta arriva qualche interrogativo sensato dal tema, che altrimenti trovo surreale, dei professionisti e delle specifiche dei computer.
Il riconoscimento delle facce effettuato sulla libreria fotografica di un’utenza Apple non viene effettuato usando iCloud. Ogni apparecchio cifra le foto prima di inviarle sulla nuvola e pertanto sui server non si trova materiale per fare lavorare gli algoritmi di deep learning.
Gli ingegneri si sono pertanto impegnati perché il riconoscimento delle facce nelle foto avvenga localmente, all’interno di ciascun iPhone. Per riuscirci occorre superare alcuni ostacoli rilevanti come esigenze di memoria e di spazio, potenza computazionale, reattività delle risposte, necessità di assicurare la performance di tutte le altre attività di iPhone, che l’utente desidera siano istantanee.
L’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella è in tour per promuovere il suo ultimo libro. Incontrando giornalisti muniti di iPad Pro, gli ha detto
amici, avete bisogno di un vero computer.