Programma di fatturazione elettronica. Garantito (leggi imposto) dal commercialista del cliente.
Mi trovo nello studio per fare tutt’altra cosa ma siccome sono esperto di
Mac magari posso dare una mano.
Citazione del commercialista:
Nessuno con Mac ha il problema x.
Situazione e soluzione proposta dal commercialista:
Questo Mac restituisce l’errore x quindi va portato in assistenza.
Più per curiosità che altro, smanetto un po’ e intanto che registro commenti e invenzioni varie, devi usare solo questo browser durante l’allineamento dei pianeti, devi usare il cavo di rete perché il Wi-Fi potrebbe essere un rischio per gli hacker, Chrome è il browser su cui è stato modellato il software perché è multipiattaforma,
Il
Super Bowl LIII è stato cerebrale più che spettacolare: hanno regnato le difese in una guerra di trincea che alla fine ha premiato chi, secondo pronostico, nel momento che conta avrebbe saputo esattamente che cosa fare e lo avrebbe fatto con precisione.
La classica partita che delude il pubblico ma compiace i tecnici. Per chi sa leggere appena appena dietro le quinte del football americano, la partita a scacchi tra coach offensivi e difensivi è stata affascinante, anche se visivamente noiosa. E sempre più coinvolgente, perché con l’andare dei minuti si capiva che sarebbe bastata una singola mossa, geniale o ottusa, a decidere tutto. Così è stato e forse ha vinto il migliore; certamente ha vinto il più preparato ed efficace per un arco di tempo più lungo.
Intanto che guardo il
Super Bowl, provvedo a una urgenza improcastinabile: aggiornare Homebrew alla nuovissima luccicante
versione 2.0.
Nelle note di aggiornamento viene data molta rilevanza al supporto-novità per Linux e Windows, tuttavia c’è più che a sufficienza sotto al cofano per stare più che abbondantemente aggiornati.
La mia dipendenza da Homebrew non è intensa ma subdola: da Common Lisp allo scaricamento dei video da YouTube, non mi serve mai urgentemente né tutti i giorni; eppure risolve miriadi di situazioni dove un mattoncino Unix sistema in un instante quello che a me costerebbe probabilmente ore di attenzione, appeso alla speranza che non si verifichi un problema di complessità troppo superiore alla mia capacità. Viva Homebrew, viva Homebrew 2.0.
Dopo anni di attesa ho potuto finalmente divertirmi qualche minuto con [Swift Playgrounds](Swift Playgrounds by Apple). Come primo impatto trovo che sia una idea carina, ragionevolmente curata, con margini di miglioramento molto, molto ampi. Anche così, comunque, ha un suo perché. Cominciare da zero, risolvere un quesito al giorno nella pausa caffè…? Le dedicherei del tempo, anche minimo, anche di ritaglio, a prescindere dall’opinione personale sul coding, esattamente come
Duolingo permette di fare con le lingue straniere.
Quasi finito il tour de force degli ultimi giorni in cui per coincidenza ho rinnovato in contemporanea passaporto e patente.
Sono alle ultime battute e dovrei arrivarci con successo. Le osservazioni fondamentali
sono state già fatte, ma posso aggiungere qualche piccolo dettaglio.
Per il passaporto si digitalizzano le impronte di otto dita su dieci. Mentre poggiavo un dito per volta sul piccolo lettore pensavo perché non vanno bene le impronte digitali lasciate all’Esercito?. Chiaro che non tutti hanno svolto il servizio di leva, ma qualcuno sì, qualche milione di persone. Quella banca dati è enorme e le impronte non invecchiano. L’incapacità di parlarsi tra due pezzi di stato genera inefficienze e sovraccarichi di gestione.
È il titolo di un
piccolo trattato in cui il filosofo Arthur Schopenhauer elenca trentotto trucchi con i quali vincere una discussione, sia quando abbiamo ragione sia quando, invece, non la abbiamo.
Immaginiamo una persona ignara dell’esistenza storica di
Henry Louis Mencken e soprattutto del celebre esiste sempre una soluzione ben conosciuta a qualsiasi problema umano; pulita, semplice e sbagliata. Questa persona, sempre ipoteticamente, decide che il problema sono i prezzi troppo alti di iPhone e Mac e che Apple dovrebbe fare fronte a queste crisi forte di un Mac economico e un iPhone altrettanto conveniente.
Un amico, titolare di una azienda di software per apparecchi da tasca, mi dice che iPhone non può eseguire più di due media contemporaneamente e che la cosa deriva dall’incapacità del processore di fare fronte al compito. La cosa sarebbe documentata.
Non ho motivo particolare di dubitare della sua parola, se non per avere sempre letto giudizi molto positivi sui processori di iPhone e iPad, ultimo in ordine di tempo
quello di Anandtech.
A costo di uscire dalla semplificazione per rasentare la banalizzazione, che sarebbe sbagliato, Apple è in croce perché è in corso una guerra diplomatico/commerciale tra Cina e Stati Uniti, la quale ha favorito una contrazione dei consumi interni cinesi. La Cina ha fatto passi da gigante negli ultimi anni ma è tutt’altro che una nazione mediamente ricca e basta poco per rendere inaccessibile l’acquisto di iPhone a una vasta fetta di consumatori. Situazione che ha portato Apple a presentare solamente
il secondo miglior fatturato di tutti i tempi.
Pare che Apple si stia divertendo con il tema del video interpretato via iOS, con risultati quali la serie fai questo e quello con iPad Pro (compreso un
video del backstage, non sappiamo se girato a sua volta con iPad Pro)…
…e
video sperimentali girati con accrocchi per avere a disposizione trentadue riprese dello stesso soggetto da parte di altrettanti iPhone Xr, disposti a trecentosessanta gradi.
Alla deriva creativa dei contenuti non corrisponde però una minore cura delle piattaforme: 9to5Mac relaziona rispetto ai
miglioramenti nell’ingombro delle app che si otterranno nella prossima versione 5 del linguaggio di programmazione
Swift, grazie al raggiungimento della compatibilità binaria tra versioni differenti dopo anni nei quali la priorità era la crescita del linguaggio stesso.
Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di scrivere chiaramente che, oltre al tempo passato davanti a uno schermo,
conta che cosa si sta guardando.
Sembra ovvio buonsenso considerare la visione di un documentario di National Geographic più salutare di due ore di cartoni animati (da genitore apprendista, aggiungo che sono meglio buoni cartoni animati che certa sbobba di YouTube). Eppure è difficilissimo fare passare il messaggio nelle famiglie e nelle istituzioni.