Diffido delle funzioni di sistema legate alle abitudini personali e così ero scettico nei confronti di watch e del suo sistema di cerchi da completare facendo movimento, facendo esercizio e trovando modo di stare in piedi durante il giorno.
Mi sono ricreduto nel tempo. Il sistema è rilassato e rilassante; invece che dare ordini, tende a suggerire nel tempo buone abitudini. In nessun caso mi sono trovato a consultare febbrilmente watch per vedere a che punto erano i cerchi e invece il riepilogo del lunedì mattina è diventato una piacevole abitudine.
Huawei provoca le persone in fila per l’acquisto di iPhone, con la distribuzione di batterie supplementari https://appleinsider.com/articles/18/09/21/huawei-trolls-apple-by-handing-out-power-banks-to-customers-waiting-in-line-for-an-iphone-xs accompagnate dal messaggio Ti serviranno.
Samsung non si tira indietro, quando c’è da sfottere Apple.
Sono anche cose divertenti che fanno parlare, però spostano poco o niente in termini concreti.
Odyssey è del 1987, trentuno anni fa. John Sculley non passerà alla storia come il migliore amministratore delegato di Apple, ma nel libro racconta come arrivò a un passo dalla vetta di un gigante quale Pepai: inventò una strategia che cambiava le regole del gioco e colse impreparata Coca-Cola.
Il grande vantaggio di poter usare un computer da tasca con la pubblicità dentro il menu delle impostazioni.
Io vorrei vederli acquistare il frigorifero, con la stessa logica del device. Apri l’anta per prendere il latte e ci riesci solo dopo lo spot Milka, per dire.
C’è stato molto tempo per preoccuparsi dello stato di salute dell’automazione individuale nell’ecosistema di Apple, ma ora che c’è iOS 12 si può almeno essere sicuri che su iOS c’è vita, ottima e abbondante: come si scriveva a giugno, Apple ha completato in modo positivo e incoraggiante il processo di integrazione della app Workflow, comprata apposta.
Workflow è diventata Shortcuts — Comandi in italiano – e Apple ha pubblicato un’ottima guida all’uso, semplice e completa.
Pochi giorni e John Gruber ha già scritto su Daring Fireball del suo test con il nuovo iPhone XS.
Il riassunto è che, arrivando da un iPhone precedente al modello X, si tratta di un aggiornamento da prendere in considerazione. Arrivando da un iPhone X, c’è un miglioramento decisivo in un’area singola: foto e video.
Nell’articolo appaiono un paio di confronti fotografici che levano ogni dubbio. La parte degna di nota è che Gruber ha voluto capire come sono stati raggiunti i nuovi livelli di qualità.
Mi è capitato recentemente di sentir dire che chi usa Apple sia una specie di monomaniaco perché mal sopporta l’uso di sistemi operativi diversi.
Non entro del merito delle cose alternative che si possono fare in termini di sistema operativo, da Linux in giù. Continuo a usare la mia macchinetta virtuale per fare esperimenti e pasticci con FreeBSD, ma non conta: di questi tempi basta perfino il gratuito VirtualBox per accendere decine di macchine diverse, con i sistemi operativi più disparati.
Una ragione per stare dietro a Daring Fireball è che John Gruber, quando si impegna, scriverà cose impossibili da leggere altrove, e diritte al punto. Come nelle sue riflessioni e osservazioni all’indomani della presentazione degli iPhone 2018 e di watch Series 4.
Un paio di passaggi (che saranno tre, al solito). Su Apple Park:
Sospetto che Apple voglia essere conservativa nell’uso [dello Steve Jobs Theater] per gli eventi. […] Dubito che mai lo useranno per più di un paio di eventi pubblici l’anno.
Interessante esperimento: confrontare il nuovo iPhone XS Max con MacBok Pro 13” mediante il metodo anni novanta, le rispettive liste della spesa.
I did a thing to convince myself the XS MAX 512 GB wasn't so expensive pic.twitter.com/ne3hiR2NR9
— Alex B 📈 (@somospostpc) 15 settembre 2018 Viene fuori che il prezzo di iPhone non è così così campato per aria.
Interessante il fatto che i so-tutto rimasti fermi agli anni novanta, che confrontano tutto con la lista della spesa, si guardino bene dall’effettuare il confronto senza il quale non riescono a vivere: se ne escono con battute tipo piuttosto fatevi un viaggio oppure una PlayStation costa meno.
Ho passato la serata in un negozio di articoli per fotografia largamente frequentato da professionisti, New Old Camera a Milano, ad ascoltare Enzo Dal Verme parlare del libro Marketing per fotografi.
(Disclaimer: lavoro per l’editore del libro e ho scritto un articolo sulla serata).
New Old Camera è un vero covo di professionisti, situato in pieno centro senza neanche una vetrina. Questa è la miniregia della saletta in cui si è svolto l’incontro.
Da leggere nelle scuole questo articolo di Huffpost che analizza se e perché abbia un senso comprare t-shirt più costose della media.
La risposta è che non è garantito, ma in genere ci sono numerose ragioni a favore.
Una t-shirt si fa in cotone, che può differire in lunghezza del filo, aggiunta di elastene, qualità del filo stesso eccetera.
Speriamo che qualcuno si ricordi di quando trancia giudizi sui Mac e sul relativo costo.