Belle le polemiche a seguito della presentazione di watch Series 4 con la funzione di elettrocardiogramma, appunto di tracciato del battito cardiaco per via elettrica.
Non è piaciuto che Apple abbia chiaramente dichiarato fin dove arrivi il singolo elettrodo di watch: consente di individuare sintomi di fibrillazione atriale e solo quello. Solo è un eufemismo perché la fibrillazione atriale è pericolosetta e spesso inavvertita; rilevarla salva delle vite. Rilevarla bene salva dalle angosce inutili e watch è efficace nel 98 percento dei casi.
Non ci sarebbero il tempo e volendo nemmeno le condizioni. Però, mi nascondono una avventura testuale nella console JavaScript di Google.com e non ci provo?
Ci ho provato e sono arrivato in fondo.
È semplice, ci mancherebbe. Un divertissement da pausa caffè le cui ultime parole sono in effetti go back to work. Ciononostante, arrivare in fondo a un’avventura testuale, anche un’avventurina come questa, distende e tonifica l’animo.
(Apri Google.com, cerca text adventure, apri la console JavaScript del browser che deve essere di sicuro Chrome o forse anche Firefox, rispondi yes e inizia a giocare).
Mi scuso per l’autocitazione. È che ieri, quando scrivevo:
C’è gente che va in crisi di astinenza se la privi dei gigahertz, dei gigabyte, dei nomi di tecnologie e funzioni scelti apposta per farli sembrare importanti e per fare sembrare importante, soprattutto, chi li pronuncia.
Non immaginavo che oggi mi sarei ritrovato a leggere un articolo di questo tenore:
È tempo di un rinfresco e Surface Pro 6 arriva con Cpu Intel di ottava generazione unite a sedici gigabyte di Ram e un Ssd […].
Ripetuto alla nausea, la tecnologia che si realizza compiutamente solo quando diventa invisibile.
C’è gente che va in crisi di astinenza se la privi dei gigahertz, dei gigabyte, dei nomi di tecnologie e funzioni scelti apposta per farli sembrare importanti e per fare sembrare importante, soprattutto, chi li pronuncia.
Poi c’è il tempo presente. C’è iPhone Xs. Ho già sentito dire Non mi interessa, è solo una nuova fotocamera. Già, ma che nuova fotocamera?
Curiosa la notizia che a quasi tre anni di distanza dalla presentazione sia imminente il supporto di Magic Trackpad 2 da parte di Linux.
Ancora più curioso che lo si debba a un ingegnere di Google. Il mondo open va così.
Da notare soprattutto che, guardando questa pagina GitHub, si noti un buon numero di persone effettivamente interessate alla cosa. Non si tratta del virtuosismo fine a se stesso di un programmatore, ma aiuterà un po’ di gente.
Di ritorno da TedX Modena, sono di passaggio dalla biblioteca di Arese, nell’area metropolitana di Milano. Seminario di illustrazione di libri per bambini.
Mi scuso per la pessima foto, scattata in condizioni di illuminazione impossibili e in fretta per non disturbare. Comunque, è un MacBook Pro.
MacBook Pro in mano all’organizzazione del TedX Modena di ieri.
È il quinto che viene organizzato nel giro di due anni e la formula deve rispondere a criteri precisi di efficienza e organizzazione, per potersi fregiare del marchio TedX. Non c’è un requisito sui computer ma appunto, potendoli scegliere, succede che si vedano MacBook Pro.
Anche quest’anno Austin Mann si è sobbarcato la fatica di collaudare a livello professionale la fotocamera del nuovo iPhone e, dopo Guatemala, Ruanda e Svizzera, gli è toccata la faticaccia di un viaggio a Zanzibar.
Dobbiamo capirlo e apprezzarne lo spirito di sacrificio.
Battute a parte, Mann scrive che da un aggiornamento esse di iPhone non si aspetta di solito grandi cose, ma stavolta i progressi della fotocamera sono huge (ingenti, enormi).
Ho già versato a suo tempo la quota di nostalgia richiesta per poter parlare di Myst, che stando a FastCompany* ha compiuto venticinque anni ahimé ieri.
Forse per necessità di trovare a tutti i costi qualche cosa di nuovo su un argomento già coperto, l’articolo si avventura su una strada bizzarra cercando di montare una polemica secondo me risibile su come il gioco di Cyan abbia creato problemi all’allora fiorente mercato delle avventure testuali.
Scrive Andrew Cunningham per Ars Technica:
Collaudo iOS su sistemi vecchi da sei anni e non ho mai visto una versione che migliorasse effettivamente le prestazioni su hardware datato. Al meglio, aggiornamenti come iOS 6, iOS 9 e iOS 10 non hanno peggiorato le cose più di tanto; al peggio, aggiornamenti come iOS 7 e iOS 8 hanno fatto sentire davvero vecchi apparecchi che lo erano. Chiunque disponga di un apparecchio vecchio può aggiornarlo con sicurezza a iOS 12 senza preoccuparsi della velocità, ed è una gran cosa.