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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

22 feb 2019

Un cambiamento di spessore

Ora di farla finita con questa ossessione di Apple e dei suoi fanatici per apparecchi sempre più sottili. L’annuncio di Mate X Huawei permette finalmente di sognare una mattonella spessa 1,1 centimetri nel punto più ingombrante.

E il continuo aumento dei prezzi, questi aggeggi che costano oltre i mille euro, cifra assurda per quello che alla fine è un telefono e deve telefonare? Basta, il problema va eliminato alla radice. Samsung non ci è riuscita, con il suo annuncio da quattro soldi, neanche duemila dollari. Huawei invece ha fatto le cose per bene e arriva a duemilaseicento dollari, per “un telefono”. Duemilatrecento euro. Sono ansioso di vedere su Facebook quei post di scherno aggiornati alla nuova realtà, fatevi due viaggi.

21 feb 2019

Un solo computer

Durante un viaggio di una settimana, Jason Snell di Six Colors ha ritenuto di continuare la propria attività di podcaster e lo ha fatto con iPad Pro.

Non è un fanatico, né voleva risparmiare, né voleva affermare un principio: semplicemente preferiva non portarsi dietro il Mac normalmente dedicato a questo compito.

Quando si discute della sostituibilità di Mac con iPad, è questo il punto, non quello che si fa qualsiasi cosa si possa fare, non se sia un computer, né altro: è la convenienza strettamente personale di una scelta rispetto a un’altra, magari anche solo per una settimana. A mio giudizio, comunque vada, si sta usando un computer.

20 feb 2019

Piegati ma non spezzati

A fine aprile esce un computer da tasca Samsung dal prezzo annunciato di millenovecentoottanta dollari.

Ricordo i decerebrati che, di fronte a iPhone X oltre i mille dollari, scrivevano fatevi un viaggio. Tutta gente per cui Android faceva le stesse cose, o meglio, a meno. Sono curioso di vedere che cosa scriveranno ora.

E parliamo dei geni di Microsoft, pronti a concepire il progetto Courier e poi a seppellirlo una volta rivelatisi incapaci di farne un prodotto reale, intanto che iPad si prendeva tutto il mercato.

19 feb 2019

La voce dell’intraprendenza

Sono a scrivere in parte con Editorial, non aggiornato da tempo, solo che ha lo scripting Python incorporato e questo lo rende eternamente giovane o quasi; se non fa una cosa che ti serve, puoi provarci tu.

Davo un’occhiata a Drafts del quale non mi convince la formula ad abbonamento per fare le cose veramente serie. Le cose serie però sono notevoli e comprendono lo sviluppo delle azioni per automatizzare comportamenti del programma.

18 feb 2019

Tutto torna

La musica è diventata digitale e per forza di cose nasce una nicchia di adepti del vinile, se non delle audiocassette.

I libri si digitalizzano e va da sé che si aprano spazi diversi, nuovi, per leggere sulla carta.

La fotografia, vogliamo parlarne? Evidente che ci sia spazio per nuove Polaroid, divertimento di pochi per pochi, non per snobismo né per distinguersi, semplicemente perché si è creato lo spazio per qualunque uso.

17 feb 2019

Tocchiamo questo tasto

È da diverse settimane che utilizzo iPad Pro e sono veramente soddisfatto: uno dei computer migliori della ma vita.

Al momento mi trovo allineato nel giudizio con John Gruber. Nella sua pagella di Apple per il 2018, ha parlato dell’hardware iPad come di una cosa spettacolare, quasi una visita dal futuro, e non potrei essere più d’accordo.

Sul software ho dei distinguo nei particolari ma concordo nella sostanza: iPad è talmente progredito che merita una revisione su misura del software di sistema, dato che iOS nella sua forma attuale non ne esalta tutte le,potenzialità.

16 feb 2019

Chiacchiere e coltan

Ci sono le chiacchiere sull’approvvigionamento di metalli rari in Africa (per esempio la columbite-tantalite, coltan) da parte delle multinazionali della tecnologia e poi ci sono le chiacchiere di Apple.

Queste ultime consistono nella nuova edizione del rapporto sull’approvvigionamento di minerali conflict-free, il cui reperimento non implica il finanziamento diretto o indiretto di gruppi armati che hanno un interesse nell’attività di produzione e taglieggiano chi ci lavora.

Come si può leggere, cinque fonderie o raffinerie presenti nella catena di approvvigionamento di Apple non lo sono più, e non è la prima volta che accade, avendo rifiutato di portare a compimento un audit indipendente sul loro operato. Per altri 253 fornitori che lo hanno fatto, Apple conclude che non collaborano, né finanziano è, né dipendono da gruppi armati.

15 feb 2019

Tempo scaduto

I coniugi Gates hanno di recente pubblicato la loro [Annual Letter](2019-02-18 00:41).

All’interno si può leggere una scioccante novità:

I libri di testo iniziano a diventare obsoleti.

Se è arrivato ad accorgersene Bill Gates, vuol dire che l’evidenza è ormai soverchiante e il bisogno di agire urgente. Se qualcuno dal pianeta scuola è in ascolto e non ha voglia di ascoltare me, che non ho titolo, almeno ascolti Bill. Sta facendo del suo meglio per espiare, io dico che è sincero.

14 feb 2019

Facendo si impara

Un altro giro per curiosità attorno ai Comandi rapidi e a Swift Playgrounds. La sostanza è niente: qui ho sistemato un comando per avere anno-mese-giorno ore-minuti, una sciocchezza; lì, con il pretesto di pilotare un mostriciattolo a caccia di gemme, ho definito una funzione elementare. Intendo, da scuola elementare per quanto è semplice.

Il vero punto è che tornare, qui e lì, è piacevole. Un sacco di altri strumenti diretti alla programmazione o allo scripting, invece, mi provocavano frustrazione oppure noia oppure ambedue.

13 feb 2019

Non disturbare

Kashmir Hill, reporter di Gizmodo, ha vissuto per un breve periodo bloccando tutti i servizi di una grande multinazionale a scelta tra Amazon, Apple, Facebook, Google e Microsoft. Niente browser, software, sistema operativo, servizi di messaggistica, ricerche, niente di niente. Poi ha fatto l’esperienza definitiva: bloccarli tutti insieme.

È un inferno, riporta, a maggior ragione in quanto ha scelto la strada più radicale possibile: bloccare non solo prodotti e servizi delle multinazionali, ma anche tutto il traffico in transito dai loro server. Per esempio, niente DuckDuckGo, perché si appoggia al cloud di Amazon. Lo stesso vale per Dropbox.