Anno di grazia 2018, trovo dentro Mac, in /Library/User Guides and Documentation, un file Welcome to Leopard.app.
Centotrentasette megabyte. Il file, ovviamente, data al 2009.
Confesso di averlo spedito dritto nel Cestino senza leggerlo. Forse un giorno lo rimpiangerò. Penso di no.
Non ci avevo mai pensato e invece un goccino di pensiero laterale, ogni tanto, farebbe gran bene. Tra Siri e funzioni di ricerca, che importanza ha riempire la schermata home di iPhone? Intorno a nessuna.
Il bravissimo Horace Dediu di Asymco si è appena guadagnato un gran numero di odiatori a causa delle curve che ha tracciato.
La prima descrive il numero di apparecchi Apple attivi e funzionanti. Dalla preistoria a oggi ne sono stati venduti circa due miliardi. Circa 1,3 miliardi sono attivi.
Circa due apparecchi su tre sono attivi.
Da anni la percentuale sul totale è costante.
La seconda curva esprime la vita media di un apparecchio Apple.
L’ultimo mio contatto con il sito Rai data quasi esattamente a quattro anni fa.
Mi scandalizzavo perché, finalmente uscito dal guano di Silverlight, il sito si era infilato nella brodaglia di Flash.
Niente è cambiato. Se eccettuiamo l’universo attorno alla Rai.
Mi è tornato comodo di recente il comando
du -a . | sort -rn | head -20
per visualizzare i venti file più pesanti all’interno di una directory.
Il Terminale è sempre interessante più per come aumentare la potenza di un comando che per il comando in sé.
Compito facile: variare il numero di file mostrati.
Compito medio: visualizzare la dimensione dei file in modo leggibile da un umano.
Compito difficile: applicare il comando a un numero arbitrario di directory e sottodirectory.
I dati iCloud relativi agli utenti cinesi verranno purtroppo
conservati in un centro dati cinese, su server affidati a una azienda cinese che, naturalmente, è gradita al governo.
Ogni tanto Apple viene accusata di questo o quel monopolio e di danneggiare subdolamente la concorrenza.
Una serie di
tweet corredati da fotografie sulle caratteristiche di accessibilità di Apple Park.
Il giorno prima dice la sua su iPhone X: alla fine, passata la novità, è solo un telefono.
Il giorno dopo dice la sua sul rallentamento di iPhone in caso di batteria stanca, che tante polemiche e class action ha causato.
Vorrei rispondergli che telefonare è un’attività a velocità costante, della durata approssimativa di un minuto al minuto.
Dalle
note di pubblicazione sappiamo che BBEdit 12.1 ora è un’applicazione a sessantaquattro bit.