Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

25 mag 2019

Convergenze e reminiscenze

Steve Troughton-Smith ha pensato di spiegare che cosa potrebbe accadere con l’arrivo di applicazioni iOS su Mac, lato sviluppatore, e lo ha fatto in modo splendidamente articolato e documentato tornando a quando Apple acquisì NeXT e costruì una nuova esperienza di uso mettendo insieme progressivamente Cocoa, il nuovo che derivava dall’acquisizione, con Carbon, che faceva funzionare le app della tradizione.

Due sorprese lungo il cammino: la prima, moltissimo di quello che oggi riteniamo Mac-like appartiene a Cocoa, ovvero al nuovo arrivato. La seconda: la dismissione di Carbon avviene nella prossima versione di macOS, diciotto anni dopo la sua comparsa.

24 mag 2019

La manovella dell’innovazione

Nel dibattito sull’innovazione, e anche oltre, oggi si può parlare solo di Playdate, la microconsole annunciata da Panic per l’inizio 2020.

(Quasi) un quadratino con il lato che eccede di poco i sette centimetri, quasi un centimetro di spessore, schermo Lcd bianco e nero da 400 x 240 punti, con una manovella sul lato a integrare i pulsanti, sarà venduta con dodici giochi a sorpresa, realizzati da programmatori indipendenti, che arriveranno uno per volta ogni lunedì sull’apparecchio del proprietario. Prezzo, 149 dollari.

23 mag 2019

Buone vecchie abitudini

Solo John Gruber può prendere un banale annuncio di speed bump dei MacBook Pro per ricavarne una serie interessante di deduzioni, non tutte banali.

Intanto, uno speed bump è poca cosa, ma è anche importante; chi dipende nel lavoro dal Mac più veloce possibile vuole i processori migliori sul mercato e adesso un MacBook 15” può avere una Cpu con otto nuclei di elaborazione. Prima, no.

Il comunicato non lo dice, ma Gruber fa sapere che sono state modificate ulteriormente le tastiere dei MacBook Pro. Il cambiamento è invisibile e riguarda i materiali più che i meccanismi. L’affidabilità e la risposta delle nuove tastiere dovrebbero migliorare e intanto le procedure di sostituzione di tastiere difettose presso gli Apple Store sono state velocizzate ed esiste un programma di sostituzione e riparazione della tastiera che prevede riparazione e sostituzione a costo zero nonché rimborso per chi avesse pagato.

22 mag 2019

Venti anni e non sentirli

L’ultima volta che Microsoft ha scritto un browser per Mac dovevamo entrare ancora in questo secolo e per Apple era quasi questione di vita o di morte.

Venti e più anni sono passati invano, perché Microsoft ci riprova, con un ircocervo basato sul motore di Chrome che per ragioni sconosciute uno dovrebbe installare invece di installare Chrome e la promessa di essere Mac-like.

Se non altro, Apple è in buona salute e Microsoft promette bene solo sul lunghissimo termine, quando finalmente ci saremo liberati di Windows e sarà una degnissima azienda che vende degnissimi servizi di cloud senza l’idea del dominio totale globale.

21 mag 2019

Libri, storie e storie di libri

Mi scuso per la peraltro rara autopubblicità: sono particolarmente orgoglioso di segnalare la partenza del nuovo sito Apogeonline.

Orgoglioso perché è stato un lavoro lungo e complicato, con mille variabili. La base dati preesistente era sparsa su diverse piattaforme, su diversi sistemi, con diversa organizzazione, e lo sforzo per uniformare e categorizzare è stato imponente. Non esisteva un e-commerce diretto, che ora c’è, e alle tradizionali attività di editoria libraria e webzine si sono aggiunti i corsi, che aprono un fronte di business inedito per la casa editrice Apogeo.

20 mag 2019

Volta la carta

Volta la carta si vede il villano…

Dunque, Apple non fa più innovazione. Invece di lavorare esattamente al computer che volevo io come lo volevo io al prezzo che volevo io (oggi il criterio per definire l’innovazione sembra diventato questo), perde tempo con fregnacce come una carta di credito Apple. Steve Jobs non avrebbe mai fatto una cosa del genere.

Peccato che, racconta Ken Segall, già dirigente di Apple, Steve Jobs ci ha provato eccome, nel 2004, quindici anni fa. Semplicemente non ci è riuscito.

19 mag 2019

Affari, di Quora

Da tempo l’amico Akko ricava più denaro con il web che con la divulgazione.

La divulgazione, peraltro, lo appassiona comunque ed è per questo che, morte le riviste Apple tradizionali, continua a scrivere indefesso.

Tanto che ha aperto Apple e il resto del bigoncio, uno spazio su Quora, social basato sulla premessa fai una domanda e qualcuno ti risponde.

Akko, poteva essere diversamente?, fa sul serio e risponde a domande su domande, tutte in ambito Apple, come la maggior parte dei sedicenti commentatori Apple italiani neanche riuscirebbe a immaginare in un sogno bagnato.

18 mag 2019

Idee da computare

Oggi sono dalle parti di TEDxModena (e saluto molto volentieri chi fosse presente).

Faccio lo spettatore. Se fossi stato uno speaker avrei probabilmente tenuto una presentazione sul web che vorrei. Per dire che dobbiamo semplicemente trovare quello che merita, usarlo e mantenerci degni di quello che ci viene offerto.

Uno degli esempi che avrei fatto è WolframAlpha, il motore di ricerca computazionale che compie dieci anni proprio oggi. Niente tracciamenti, niente spazzatura, niente forum di scimmie urlatrici, niente fake news, niente pubblicità invasiva.

17 mag 2019

Strip Different

Più che la festa per l’apertura formale di Apple Park, più che il ricordo di Steve Jobs, più che il concerto – pare – di Lady Gaga, quello che mi porto a casa dal resoconto di MacRumors è che la struttura del palco a strisce arcobaleno è stata progettata dal team di Jony Ive.

È fatta per essere smontata e montata in tempi molto brevi. Nonché per essere riconoscibile da altre, un palco Apple.

16 mag 2019

Tu chiamale se vuoi evasioni

Nella eccellente analisi di Horace Dediu sullo stato di Apple e di iPhone colgo questa perla:

Dal lancio di iPhone, le vendite di Apple hanno raggiunto 1,918 trilioni di dollari, circa mezzo trilione dei quali si è accumulato sotto forma di reddito.

Di questo mezzo trilione di guadagni, 360 miliardi sono andati agli azionisti e 131 miliardi sono stati pagati in tasse.

Equivale a una tassazione sul reddito del ventisei percento circa.