Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

18 ago 2019

Il costo della semplicità

Dopo avere letto una certa dose di esagerazioni sulle conseguenze dell’uscita di iMac, del quale è appena ricorso l’anniversario, ho sentito il bisogno di cercare qualcosa di più fondativo. Sempre nell’ambito delle letture pazzamente inutili quanto adeguate per l’agosto in vacanza.

L’ho trovato in questo articolo di Steve Jobs, Quando abbiamo inventato il personal computer…. Jobs ha cessato da tempo di essere di moda e oggi il trattamento più tipico che riceve è l’insistenza sui difetti e sulle mancanze. Tuttavia ha anche fatto e pensato qualcosina di significativo. Quando leggo una cosa del 1981 perfettamente valida trentotto anni dopo, fatico a restare indifferente.

17 ago 2019

Unicuique suum

Apple non è mai riuscita a fare adottare regolarmente e con efficacia le tecnologie esclusive del proprio sistema operativo (per esempio AppleScript o tipografia evoluta) alle applicazioni multipiattaforma diffuse. Gli esempi abbondano, a partire dai programmi Adobe come Photoshop o InDesign. Il problema sussiste anche nel mondo open source, dove applicazioni come [Inkscape] ( https://inkscape.org/) oppure LibreOffice offrono esattamente lo stesso pacchetto su Linux, Windows e Mac, come minimo comun denominatore. Il meglio che ci si possa aspettare in tutti questi casi è la reinvenzione della ruota (invece di usare le routine grafiche di macOS, Illustrator adopera le proprie) e la media, appunto, è la mancanza di supporto.

16 ago 2019

L'unico modo

Apple fa sempre troppo poco. Invece di salvare il mondo con parole d’ordine facili o con l’illusione che sia sufficiente rinunciare alle cannucce in plastica, annuncia insieme a Tiffany che si rifornirà di oro in Alaska solo da estrattori che nel contempo lavorano per ripristinare o migliorare i percorsi di migrazione dei salmoni.

Qualche anima bella è convinta che la via da percorrere sarebbe non estrarre oro e possibilmente nient’altro. Sedersi e aspettare la morte.

15 ago 2019

Farsi del bene

La quiete di Natale ha un sottofondo di voci, attività; quella di Ferragosto è mortale e sembra di stare nel deserto anche in mezzo a quattordici file di ombrelloni.

Gli auguri suonano sempre un po’ retorici; più di quelli, ho un pensiero per i tanti con cui ho un rapporto di amicizia attraverso queste pagine e i tantissimi con i quali non ho mai parlato, anche se lo farò volentieri alla prima occasione.

14 ago 2019

Pensieri chiaramente oziosi

Ci si avvicina pericolosamente a Ferragosto e mi avvicino innocuamente con la famiglia all’estremo nordest italiano, per raggiungere un docente universitario che tanto tempo fa ma è una lunga storia. Non c’è da stupirsi che scriva dal letto di un alberghino apprezzato con iPad Pro e che per la testa girino riflessioni non proprio profonde. Del tipo.

Vorrei riuscire a vincere Brogue prima di settembre. Solo che è una bestia difficile da domare, almeno per me. Gira anche su iOS.

13 ago 2019

Quasi per gioco

Un corollario della nostalgia per HuperCard e compagnia è il desiderio di trovare programmazione semplice da affrontare, con la quale poter fare subito qualcosa, superando la fase dei mattoni da costruzione stile Automator su Mac o Comandi rapidi su iOS.

È agosto, i buoni propositi si fanno adesso. Tempo di considerare Swift. Dopo cinque anni di sviluppo è un linguaggio maturo e pronto a tutto.

Quando mi ci sono cimentato, che era uscito da pochissimo, in tre mesi ero diventato in grado di scriverci sopra un libriccino. E non sono un programmatore.

12 ago 2019

Nuove carte da giocare

Ieri erano trentadue anni dal primo annuncio di HyperCard, programma che ho molto amato e che, come è giusto fare con ciò che si ama veramente, bisogna saper lasciare andare per girare pagina.

È un invito agli ultimi nostalgici. Ce ne sono ancora diversi. La storia del programma è senza dubbio affascinante, ma che cosa ci lascia effettivamente in eredità HyperCard, ora che le orazioni funebri sono diventate vecchie pure loro, in rete si trovano tutte le risorse possibili e immaginabili per pasticciare con gli stack in assenza del software e quest’ultimo è emulabile via browser?

11 ago 2019

Cose che si sentono poco

Se gli AirPods fossero il prodotto di una società dedicata, quella società sarebbe ben posizionata tra le prime 500 della classifica di Fortune, davanti a nomi come Foot Locker, Motorola, Amd.

Poi uno dice che sono sciocchezze, che manca l’innovazione, che non nascono prodotti di rilievo, che sono solo cuffiette. Beh, starei a sentire interessato la spiegazione di come creare cuffiette sciocche, non innovative, e venderne cinquanta milioni di esemplari in un anno.

10 ago 2019

Come canne da giardino

Per la serie Letture tanto epiche quanto futili adatte al mese di agosto consiglio la storia di come è nato il comando Unix pipe.

Pensando al mondo informatico di oggi appaiono come situazioni inconcepibili. Doug McIlroy, di lì a poco responsabile dei laboratori Bell nei quali è nato Unix, che scrive dovrebbe esserci un sistema di congiungere tra loro i programmi come si fa con le canne da giardino. Nel 1964.

9 ago 2019

La pazienza e i dati

È sempre tempo guadagnato leggere le statistiche sugli hard disk installati presso BackBlaze e anche l’ultimo appuntamento è stato all’altezza delle aspettative.

Il campione in esame contiene all’incirca centoottomila dischi rigidi, di cui vengono tenuti in conto i malfunzionamenti. Si possono leggere cose come questa:

Questi dischi [Toshiba MG07ACA14TA da quattordici terabyte) hanno avuto una partenza ballerina, con sei guasti nei primi tre mesi di utilizzo. Da allora si è verificato solo un altro guasto e il secondo trimestre 2019 è stato immacolato. Il risultato è che il tasso di guasti annuale di questi dischi è sceso a uno 0,78 percento molto rispettabile.