Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

8 dic 2019

Schermo piccolo, gente mormora

C’è Dr. Drang che si diverte a scrivere un programmino in Python per risolvere la prova di abilità linguistica di una trasmissione televisiva.

(Programmino nel senso della lunghezza; la dissertazione è interessante e certamente ci ha speso sopra ben più di un quarto d’ora).

Alla fine mostra un output del programmino.

Su un iPhone, dentro Pythonista.

La sensazione è quella di un computer al lavoro sul software che gli è stato ordinato di eseguire. Ma forse mi sbaglio ed è solo un telefono.

7 dic 2019

Scrivere come se fosse il 1979

Devo dire ancora qualche cosa sul tema degli strumenti da usare a scuola primaria per introdurre i bambini al coding e al mondo del lavoro.

Piccola autopubblicità: ho scritto anni fa su Apogeonline di come George R. R. Martin scriva la saga delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, da cui arriva il Trono di Spade, su WordStar, un programma che compie giusti giusti quarant’anni, lo stesso che ha usato Arthur C. Clarke per scrivere la sceneggiatura del film 2010: Odissea due.

6 dic 2019

I codici della pittura

Rispetto al dibattito sugli strumenti da usare nella scuola primaria per introdurre i bambini al coding e prepararli al lavoro del futuro, ho scoperto su Colossal che Diana Adrianne Smith ha l’hobby di dipingere con Css.

Si possono vedere altre creazioni sul suo sito personale.

Diana è una UI Engineer, tutto tranne che una artista pura. Ma evidentemente si è trovata bene al famoso incrocio tra tecnologia e arti liberali.

Dov’è che entra in ballo la scuola? Css è un sistema di marcatura del testo. Praticamente Diana scrive istruzioni che, tradotte in linguaggio naturale, sono cose tipo prendi un cerchio, deformalo in questa direzione, colora il bordo di giallo e l’interno di verde, fai il bordo spesso così e metti tutto in questa posizione. È il sistema per assegnare stili grafici e tipografici ai siti web.

5 dic 2019

Voglio macOS Golden

Forse lo avevo già detto, però dirlo vicino a Natale magari ti porta un regalo inaspettato: caro Tim, sono dispostissimo a pagare per macOS Golden, una versione del sistema operativo che contiene zero virgola novità e sulla quale per un anno si è lavorato a nient’altro che risolvere bug, soprattutto quelli abbastanza fastidiosi da interferire nel lavoro e sufficientemente secondari da venire trascurati dai programmatori che ricevono altre priorità.

Ben Lovejoy accenna a qualcosa su 9To5Mac e presso di me sfonda una porta apertissima; anche se non si tratta nel mio caso di bug in senso stretto, aggiungerei una solenne revisione delle combinazioni di tastiera, in modo da aumentare la coerenza del sistema e dovunque possibile la stessa combinazione abbia lo stesso significato. La complessità del sistema rende del tutto impossibile raggiungere la perfezione su questo, tuttavia si può fare molto e si dovrebbe.

4 dic 2019

Semplice e inedito

Ho una bassa opinione degli elenchi di trucchi, salvo eccezioni: un elenco con un tema elementare, capace di insegnarmi qualcosa che ancora non conosco, è degno di nota.

Come questo articolo di Apple Must sull’ uso del pulsante Opzione. Due dritte che ho trovato inedite in un elenco nutrito e nemmeno tanto marginali. Bravi.

3 dic 2019

Cento di questi fascicoli

È uscito da un paio di settimane il fascicolo 5 del volume 4 della Art of Computer Programming di Donald Knuth, ultraottantenne autore di musica per organo nel tempo libero e indefessamente al lavoro sul proprio opus magnum, uno che non andrà in pensione neanche a quota duecento.

La pagina delle notizie sul suo sito personale rimarrà nello stato attuale per poco, avvicinandosi l’anno nuovo. Knuth scrive di avere 10000 anni (in base tre), propone un enigma grafico, accenna alla pubblicazione in ebook di uno spin-off del materiale non più disponibile in cartaceo, e accenna ai contenuti del fascicolo appena uscito:

2 dic 2019

Breve storia della stupidità computazionale

Se escludiamo la preistoria delle schede perforate, la storia della programmazione è iniziata con i terminali, stupidi o intelligenti: cioè dotati di un processore apposta per mostrare sullo schermo caratteri in grassetto o lampeggianti (il secondo caso) oppure neanche quello. I terminali erano collegati da qualche parte nel pianeta a un mainframe, che amministrava tutte le risorse di elaborazione. I terminali avevano il minimo indispensabile per ricevere messaggi dal mainframe e inviargliene.

1 dic 2019

Avventure nell’Avvento

A Natale ci is regala qualcosa da imparare e Slashdot ha pubblicato una bella panoramica di calendari dell’Avvento dedicati alla programmazione.

Stabilito che per fare un giro come si deve dappertutto ci vorrebbe un Avvento di novanta giorni, il mio preferito è per certo Advent of Code, con un bel po’ di lunghezze sugli altri. Mi piace l’idea di porre problemi anche piacevoli da leggere e mi piace che la scelta del linguaggio di programmazione per provarci sia lasciata al lettore.

30 nov 2019

iPad Pro (e contro)

Il bilancio dei primi dieci anni di vita di iPad è stato il più polarizzante che abbia visto.

John Gruber è un contro. Riconosce l’eccellenza dell’hardware ma è deluso dal software e ritiene che iPad sia portato da Apple verso un vicolo cieco.

iPad dieci anni dopo, per me, è fonte di grave disappunto. Non perché sia “cattivo”, in quanto non è cattivo — è persino grande — ma perché nonostante sia grande in molti modi, complessivamente ha mancato di esprimere il notevole potenziale che ha mostrato il primo giorno. Per raggiungere questo potenziale, Apple deve riconoscere di avere commesso profondi errori concettuali nell’interfaccia utente di iPad, errori che hanno bisogno di essere eliminati e sostituiti, non levigati e rifiniti.

30 nov 2019

Non sono qui per vendere

Lavoro per Apogeo, che da quest’anno ha aggiunto i corsi di formazione alla classica offerta editoriale e durante il Black Friday ha pubblicato una pagina su come regalare un corso.

Prima del Black Friday la pagina non c’era e, in fase di progettazione dell’evento, l’idea dei regali era stata scartata per difficoltà di implementazione.

Poi è successo che la promozione ha funzionato; al punto che sono arrivati acquirenti di corsi che ci hanno contattato per chiedere proprio come regalarli.