Anni fa si tenne un referendum per levare la proprietà di Retequattro a Mediaset e uno degli slogan dei favorevoli era non si interrompe un’emozione, nel senso che la pubblicità di Retequattro e delle altre televisioni commerciali spezzava l’incanto della visione.
Niente rispetto a quanto si può vedere vent’anni e passa dopo, se uno intende seguire un programma di televisione generalista in streaming invece che in digitale terrestre o via satellite.
Apprezzo l’idea di un eventuale tastiera per iPad con trackpad incorporato, che farà benissimo a tante persone con disabilità e risolverà numerosi casi particolari. Soprattutto consentirà a me di farne a meno.
Se accadesse l’inverso, ossia mettessero uno schermo touch in un MacBook Pro, mi arrabbierei. Mi sarebbe possibile evitarlo solo con il boicottaggio di MacBook Pro, cosa che oggi mi lascerebbe indifferente visto che in mobilità utilizzo iPad. Tuttavia una volta usavo Mac e vorrei restare libero di cambiare ancora idea in futuro.
Leggevo il pezzo di Dr. Drang sulla sua
ricerca di una buona tastiera meccanica che non fosse troppo meccanica e approvavo completamente il suo pensiero: Apple Wireless Keyboard. Da anni è il centro del mio flusso di produzione e la uso con Mac quando sono alla scrivania per passarla a iPad quando sono in giro e dispongo di un appoggio per la tastiera. Non è la migliore mai prodotta da Apple, ma è ottima e alla fine, quando scrivo con una tastiera fisica, uso sempre la stessa, con memoria dei tasti comprensibilmente notevole; se sono rilassato, riesco a scrivere bene anche al buio nonostante la tastiera manchi di retroilluminazione. È come se fosse diventata un prolungamento dei polpastrelli.
Dopo un quarto di secolo di Internet e poco meno di web, per trovare buone comunità online quasi sempre si finisce per passaparola; Facebook è poco efficace e anche quando si incappa in qualcosa di potenzialmente valido, spesso prevale il clima da social, con le battute salaci, la polarizzazione, le cazzate un tanto al chilo, quelli arrivati da Marte e chi riesce a impiegare solo frasi fatte.
I gruppi Slack sono tipicamente buoni; anche solo per il fatto di usare Slack, cioè un programma diverso dall’ovvio e dal banale, equivale a una scrematura.
La
Technology Overview di Mac Pro.
Le
specifiche tecniche di Mac IIfx.
Per fare un esempio abbastanza sciocco, se la mia capacità di dattilografare fosse cresciuta in proporzione nel tempo quanto le prestazioni di un Mac Pro odierno rispetto a un Mac II fx, probabilmente avrei scritto questo post in poco più di un secondo.
Il ventiquattro di gennaio è diventato una data per me scomoda; cestista per una vita, appassionato di Apple, è tutta una commemorazione.
Ho voglia di guardare avanti e di pensare alla vita. Ecco, per esempio, Paul Hudson e il suo sito
Hacking with Swift. Vivace, colorato, pieno di risorse.
Hudson non cambierà il mondo una persona alla volta, né diventerà il programmatore Swift più forte del mondo grazie alla sua forza mentale senza paragoni. Tuttavia fornisce contenuti interessanti, cose su cui smanettare, cento appigli per terminare la giornata con una capacità di quando l’abbiamo iniziata.
Prima di lasciare definitivamente
riposare in pace Larry Tesler suggerisco una ripassata al
necrologio scritto da John Markoff per il New York Times.
Oltre a contribuire allo sviluppo di Lisa e Macintosh, Mr. Tesler fondò e diresse l’Advanced Technology Group di Apple, dopo il quale guidò la progettazione di Newton, anche se questo non fu un successo. Il gruppo creò anche molta della tecnologia che sarebbe divenuta lo standard wireless Wi-Fi e Mr. Tesler diresse una joint venture tra Apple e altre due aziende per la creazione di Acorn Risc Machine, una partnership che intendeva fornire un microprocessore per Newton. […] L’architettura creata per la partnership è oggi il progetto di microprocessore più usato al mondo.
Dopo
il mio pezzo sul trattamento della scomparsa di Larry Tesler da parte de Il Post, la redazione del suddetto
ha aggiunto al suo articolo una frase:
Le visite di Jobs erano state comunque concordate anche in seguito a un investimento da parte di Xerox in Apple.
Me ne sono accorto grazie a una dritta di manuelmagic, che ringrazio. La modifica è riuscita a sfuggire alla cache di Google, ma avevo tenuta aperta la finestra dell’articolo in versione originale, che ora ho salvato in Pdf e come schermata del paragrafo in questione.
Per oggi sono assente giustificato. Qui sotto un particolare della località che abbiamo scelto, foto scattata a fine luglio.
A domani!

Un non fa in tempo a
commemorare Larry Tesler che Il Post,
nel fare la stessa cosa, si ricorda astutamente di buttare lì qualche malignità, sapendo benissimo come si acchiappano i clic.
Le due visite di Jobs – durante le quali gli fu anche mostrato [da Tesler] uno dei primi mouse per computer – sarebbero state definite da alcuni “la più grande rapina nella storia dell’informatica”.
Quanta finezza: definite da alcuni come presa di distanza, sarebbero al condizionale, metti mai che qualcuno dubiti; un paragrafo più avanti, il colpo alla botte dopo quello al cerchio: