Avevamo già parlato di quella oscura e insignificante azienda di nome Sap che si ostina a
usare Mac contro ogni logica aziendale, del secolo scorso eh, ma pur sempre logica.
C’è un aggiornamento,
a firma Martin Lang, figura di mezza tacca come può esserlo un Vice President Enterprise Mobility:
Il rituale della visione in diretta del
Super Bowl LIV è stato molto più semplice da realizzare e più godibile nella fruizione rispetto agli
anni passati.
Per questo 2020 i canali italiani erano più che adeguati, tra Dazn e Mediaset, ma volevo avere il commento originale e anche le pubblicità. Il linguaggio commerciale del Super Bowl è caratteristico e merita almeno la possibilità di un’occhiata; la sua mancanza costituisce la lacuna principale di qualunque diretta italiana.
Rimango favorevole ai
font monospaziati per la programmazione che applicano le legature al codice per renderlo più leggibile.
Registro però
l’opposizione di pesi massimi della tipografia come Matthew Butterick.
L’obiezione è doppia. La prima parte è quella dove l’aspetto del codice dovuto al nuovo font può indurre in inganno un altro che legga, se un simbolo – per via di una variazione tipografica – può sembrarne un altro.
Qui è più che altro questione di gusti, credo. Il caso riguarda un altro programmatore che guardi quel codice sul mio computer senza porsi il problema del font. Direi che è una situazione molto particolare e un po’ cavillosa.
In questi giorni mi sono misurato con una certa intensità verso due macchine burocratiche: quella statale e quella ecclesiastica.
A parte qualsiasi altra considerazione, semplicemente sul confronto tra due macchine burocratiche, quella ecclesiastica surclassa l’altra a mani bassissime per esperienza utente, tempi e soddisfazione del cliente.
La ciliegina sulla torta, per modo di dire, è quando entro in municipio e il totem che distribuisce i numerini è bloccato.
C’è una piccola umanità che si raduna attorno alla macchina, borbottano, confabulano, sembra che nessuno sappia realmente che cosa fare. Meglio, che nessuno abbia voglia di farlo. Ogni tanto qualcuno tocca il pulsante per verificare se il totem, metti mai, si sia sbloccato da solo. Dietro una porta una voce urla piantatela di premere il pulsante, non vedete che non funziona? Qui siamo pieni di numeri e non si capisce più niente.
La cantante Billie Eilish
ha appena vinto quattro premi Grammy e stabilito un paio di record per essere la più giovane ad averlo fatto.
Il pezzo di Engadget diffonde dettagli sul setup casalingo usato da lei e dal fratello per realizzare i differenti livelli di suoni e strumenti da inviare all’ingegnere del suono per il montaggio finale dell’album. Si tratta di hardware e software per un migliaio di dollari, compreso
Logic Pro X.
I miei lati buoni li devo al basket. Ho provato a proseguire a restare fedele alla copertura di mondo Apple e dintorni, solo che oggi mi fermo comunque per ventiquattro secondi a ricordare Kobe Bryant e gli altri passeggeri sull’elicottero. Può
parlare Tim Cook in mia vece.
L’equazione più famosa di Albert Einstein mostra come una piccola massa sia equivalente a una quantità immensa di energia.
Ci vorrebbe una equazione analoga che mostri la relazione tra una piccola massa e i dati che si possono ricavare dalla sua digitalizzazione. Nel caso dei
proiettili che hanno ucciso John Kennedy il lavoro per arrivare a una digitalizzazione il più precisa possibile ha prodotto secondo ArsTechnica la bellezza di
trecentosessanta gigabyte di dati, che presto diventeranno pubblici nei
National Archives statunitensi.
Allarme! Come segnala iPhoneItalia,
un malware ha infettato il dieci percento degli utenti macOS.
Sembra preoccupante. Andy, che la sa lunga e mi segnala la notizia, parla di concentrato di imbecillità.
Kaspersky afferma che nel 2019 lo Shlayer Trojan ha infettato un utente macOS su 10. C’è da preoccuparsi?
Non saprei. Leggo il resto dell’articolo alla ricerca di una risposta, che non c’è. Allora vado da Kaspersky, che titola
Il trojan Shlayer attacca un utente macOS su dieci. Attacca, non ha infettato, anche se è lana caprina. Vado alla ricerca di cifre e trovo altro:
Sorpresa piacevole in iOS 13: Il Wi-Fi è momentaneamente scollegato da Internet e il sistema chiede se usare temporaneamente la connessione dati cellulare.

iOS ha da sempre privilegiato il Wi-Fi alla connessione cellulare, tanto a che a volte diventava necessario disattivare il Wi-Fi per riuscire a lavorare: un caso classico, il Wi-Fi pubblico invadente che appare e scompare; o ancora, il Wi-Fi gratuito del locale o dell’edificio, dotato di banda risibile quando non sovraccarico.
Apple ha preso posizione contro la presa di posizione della Commissione Europea che vorrebbe
uno standard unico di alimentazione per tutti i cellulari venduti sul continente. Si tratta, dice, di rendere obsoleto un miliardo di apparecchi e accelerare una generazione immane di rifiuti tecnologici, con lo scopo di… ridurre la produzione di rifiuti tecnologici. e adduce uno studio secondo il quale la norma costerebbe più dei risparmi che porta.
Ma sono ragioni sbagliate. Protestare contro uno standard dei caricabatteria in Europa dovrebbe averne altre.