Esiste una qualche attività digitale per la quale non sia pronta una web application sporca, maledetta e subito, gratuita o quasi gratuita, con una interfaccia il più possibile delirante e perfetta per eseguire in fretta un lavoro approssimato? No, non c’è. O almeno non me ne sono accorto.
Capisco che il browser sia una tentazione irresistibile per risparmiare sullo sviluppo, ci sono ottime ragioni lato sviluppatore per fare cose che funzionano lì dentro invece che in una app. Poi però è come comprare Android; tutto quello che hai risparmiato tornerà piano piano sotto forma di scomodità e, appunto, approssimazione.
Ho il privilegio di condividere questa lectio magistralis di Sabino. Chi preferisce può leggerla
sul suo blog Melabit. Chi voglia iscriversi al gruppo Slack può scriverlo in fondo alla pagina, nei commenti.
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Il canale Slack
Goedel di
Lucio Lux Bragagnolo è una miniera di discussioni stimolanti (se non siete iscritti fatelo, non ve ne pentirete). Qualche giorno fa Eugenio chiede:
Quando pareva che le premesse fossero quelle del classico pasticcio all’italiana, o all’europea, non ho esitato a
distanziarmi dall’idea di
Immuni.
Lo hanno fatto in tanti, compreso qualcuno che è riuscito a fare la voce abbastanza grossa. Immuni ha cambiato modello di funzionamento e ora si appoggia all’architettura studiata apposta da Apple e Google per dare il massimo di privacy e il minimo di rischio per i dati personali.
È open source e possiamo contare su una ragionevole sorveglianza da parte di quelli che hanno la capacità, il tempo e la motivazione di esaminare il suo codice costitutivo.
Diversi scrittori hanno iniziato la carriera come cronisti di nera oppure nella cucina redazionale, a preparare non le pause pranzo ma le notizie ordinarie, quelle che chiunque potrebbe scrivere.
Il mio aneddoto preferito, per quanto non certificato, è quello su
Achille Campanile, tra i maggiori umoristi del XX secolo. Una vedova visita ogni giorno la tomba del marito fino a quando, proprio lì, la coglie un malore fatale.
Campanile titola la notizia Tanto va la gatta al lardo.
Le mie conoscenze di scripting o programmazione sono ben poca cosa se confrontate con il sapere di Dr. Drang.
C’è un però.
Negli ultimi quattro mani, scrive lui a proposito di
sistemi per automatizzare il salvataggio in iCloud Drive di documenti scritti su iPad con
Drafts, è passato da Mac-only (solo Mac) a Mac-mainly (principalmente Mac) fino a diventare iPad-mainly (principalmente iPad).
Ho cominciato esattamente la stessa transizione ma nel 2010. Sei anni di anticipo.
Da circa sempre, ogni due venerdì la compagnia degli amici si ritrova a giocare a
Dungeons & Dragons. Tradizionalmente il master, che dà vita e consistenza al mondo in cui agiscono i personaggi dei giocatori, prepara la mappa di gioco sulla quale si svolgono i combattimenti, su fogli A3 oppure su
battle mat dove disegnare a pennarello.
Si può andare
molto più in là di questo, però non è la direzione che ho scelto svariati anni fa. Toccava a me fare il master e ho stabilito che avremmo giocato con mappe digitali e avatar digitali su
Roll20, un sistema nato apposta.
…gli insegna a programmare.
Quattro minuti e mezzo di
video su Jordyn Castor, ingegnere software di Apple nata non vedente, che insegna coding attraverso
Swift Playgrounds su iPad a studenti ipovedenti (comunque più vedenti di lei).
Ragazzi e ragazze felici attorno a un drone e carriolate di iPad, in un servizio televisivo indipendente e non un articolo scritto da Apple per il proprio sito.
Dopo avere visto questo, pensi alle polemiche su iPad, se sia un vero computer oppure no, e le derubrichi molto velocemente.
La Francia
è sulla strada per varare la propria applicazione di tracciamento contatti e il dibattito ferve.
Lo trovo irrilevante. Da un punto di vista dell’utilità, quando devo rispondere a qualcuno nel più breve tempo, dico andava fatta a marzo. Si discute sulle percentuali di adozione necessarie in modo veramente inutile. Se proprio, quanto vale una vita? Ove
Immuni avesse salvato una singola vita, per me avrebbe ripagato ogni sforzo.
Il punto non è neanche questo. La Francia fa la app e la condanna da subito all’insuccesso, perché non adotta
ExposureNotification e di conseguenza su iOS non funziona in background.
Ciao pepp.
Steve Jobs faceva del levare la sua ragione di vita del design industriale e Jonathan Ive, oltre che levare, voleva che i prodotti fossero sempre più essenziali e sempre più immateriali.
Anche un po’ per fortuna, perché se non avessero tolto il lettore di floppy da iMac, la porta modem dai PowerBook, le porte seriali, LocalTalk, il pulsante del programmatore per resettare la scheda logica dall’esterno, il lettore ottico, i connettori Scsi, Vga, MiniDisplay. FireWire eccetera eccetera, oggi avremmo sistemi, come dire, appena ridondanti.
Certo che Apple passerà a processori Arm appena potrà, per la ragione che Linus Torvalds (creatore di Linux, uno dei programmatori più importanti della storia)
ha aggiornato il proprio computer principale.
In effetti, la cosa più entusiasmante della mia settimana è stata aggiornare il mio computer principale che, per la prima volta in quindici anni, non è basato su processore Intel. No, non sono ancora passato ad Arm, ma adesso sto maneggiando un Threadripper 3970x AMD. I miei build di test ‘allmodconfig’ ora sono veloci il triplo di prima, cosa abbastanza irrilevante nei periodi di calma, ma che si farà certamente sentire durante la prossima fase periodica di merge.