Sarà che si avvicina Wwdc; di fatto mi ritrovo a guardare con gusto a cose che da tempo trascuravo o rifuggivo.
Per esempio, sono diventato via via restio a installare aggeggi che affollino la barra dei menu su Mac. Solo che
BitBar è troppo semplice e ingegnoso per non provarlo.
Il principio è semplice: BitBar può mostrare a partire dalla barra dei menu l’effetto di qualsiasi script in funzione su Mac.
Insegnare è una cosa difficile. Insegnare online è diabolicamente difficile. Perché il diavolo si nasconde dove ben sappiamo.
Per questo, gli insegnanti bravi si fanno domande su tutto. Ogni aspetto è degno di riflessione e suscettibile di miglioramento. L’ottimo è nemico del bene ovviamente e alla fine una lezione bisogna averla, anche se non c’è stato tutto il tempo che si sarebbe voluto eccetera. Nel contempo, è incredibile come pochi dettagli messi a posto finiscano per fare una grande differenza.
Passerà Mac ai processori Arm? Predico che a WWDC in programma tra una settimana ci sarà un annuncio, ma nessun nuovo Mac già pronto. Al massimo qualche prototipo per gli sviluppatori, se va strabene una promessa per l’autunno. Altrimenti, 2021.
Il giorno prima che Mac passasse a Intel spiegai in una mailing list perché non sarebbe successo. Avevo assolutamente ragione; meglio, il mio ragionamento era impeccabile.
Peccato che non fossi aggiornato. Mi mancavano dati. Dati che ignoravo e facevano a pezzi il mio impeccabile ragionamento.
Ho usato molte volte iPhone come hotspot per iPad e, in incarnazioni precedenti di modelli e sistema operativo, tutto funzionava a dovere. Ogni tanto però lo hotspot veniva visto dopo due o tre tentativi, oppure veniva beccato all’istante anche se si trovava in un’altra stanza.
In questa incarnazione di modelli e sistemi operativi che uso adesso, lo hotspot è del tutto invisibile a distanza; come mi approssimo, compare in modo infallibile. Ovviamente poi funziona anche a distanza, la prossimità è richiesta solo per il collegamento.
È un punto di partenza, oppure un punto di arrivo. È un corso di laurea breve dell’università della strada sulla tecnologia digitale e le sue ricadute sulla società.

Ho visto nella vita numerosi stabilimenti balneari. Una costante è sempre stata il bancone: chiacchiere, disimpegno e magari flirting negli orari morti, ressa a volte indecorosa in quelli di punta.
Nel 2012 Apple diede scandalo: mostrò con iBooks Author che un docente poteva ambire a creare contenuti di qualità per le proprie classi. Per chi era abituato a parcellizzare il libro di testo ufficiale, oggi ragazzi si va da pagina mille a pagina millequindici, deve essere stato uno shock culturale: essere considerato un soggetto attivo e consapevole, invece che un ripetitore. Si creava anche un problema motivazionale, dato che per essere attivi bisogna volerlo.
Ebbene sì, ho provato a scherzare con il fuoco e vedere l’effetto che fa.

Ho sottratto Magic Trackpad a Mac e lho collegato a iPad mentre ero in viaggio e con un sacco di cose da scrivere.
In omaggio alla famosa obsolescenza programmata di Apple, ho collegato con successo una periferica avviata a compiere dieci anni di vita a un iPad Pro 2018. Come
anticipato dal supporto, con un Magic Trackpad di prima generazione non funzionano lo scrolling e alcuni gesti. Penalizzante, ma lo scopo era sperimentare il lavoro con un trackpad su iPad e stralcio il problema, che riguarda il trackpad e non quelli più recenti.
Un vecchio adagio dell’informatica aziendale recitava che
nessuno è mai stato licenziato per avere scelto IBM. Scelta collaudata, inossidabile, l’azienda fa così e basta. Nessun bisogno di pensare o porsi un problema, risposta automatica.
Nel tempo, si è cominciata a dire
la stessa cosa per Microsoft, profetizzando che sarebbe diventata vera per Google e in realtà rivelando il principio sottostante: non è la scelta migliore e neanche una scelta, semplicemente la via più breve a coprirsi il didietro.
Leggo che la città-stato di Amburgo in Germania
potrebbe passare all’uso di Linux e software open source per la sua amministrazione, che coinvolge migliaia e migliaia di postazioni di lavoro. La stessa scelta potrebbe ricapitare a Monaco di Baviera, che all’incirca cambia idea secondo chi diventa sindaco.
So che oggi è in corso uno
sciopero del mondo della scuola.
Chiederei a chi sciopera che software fa usare ai suoi studenti per compiti ed elaborati vari.
Leggo di uno
sciopero previsto per domani, 8 giugno, da parte del personale scolastico.
Leggo (con pazienza, essendo chilometrica) la pagina di Reddit in cui sono comparse
migliaia di domande per lo staff di SpaceX, l’azienda di Elon Musk – patron di Tesla – che ha dimostrato di poter abbattere i costi dei missili per le missioni spaziali e ora prepara lo sbarco sulla Luna.
Termini ricorrenti nelle risposte dei tecnici di SpaceX: Linux, Chromium, JavaScript, C++, Html, CSS.