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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

26 giu 2020

Cambiocultura

Ha ragione Steven Sinofsky a dire che Apple ha effettuato un annuncio monumentale con la transizione ad Arm, o ha ragione David Sparks che, poche ore dopo il keynote, era – parole sue – in un podcast a lamentarsi della mancanza di un pulsante di condivisione in Mail?

Hanno ragione fino a un certo punto tutti e due, ma un certo punto vale la chiosa di Jason Snell:

La cultura Apple è basata sul cambiamento e sull’andare avanti; e ha avuto la forza di rompere situazioni consolidate e fare impazzire la gente per starle dietro. Non significa che abbia sempre ragione né cambia la spiacevolezza di attendere decisioni strategiche senza sapere che succede là dentro. Ma questo è il cuore di Apple. È una larga parte di utilizzatori ha imparato ad apprezzarla o ad accettarla come parte della natura dell’usare prodotti Apple.

25 giu 2020

Pubblicità, progresso

Altro annuncio Wwdc di cui si parla poco: su iOS 14 le app che vogliono tracciare l’utilizzatore su siti non di loro pertinenza dovranno chiedere esplicitamente il permesso.

Non ho compiuto riflessioni particolari in merito, tuttavia immagino che per istinto potrei negare il permesso.

Un articolo su Forbes mostra bene come questa mossa potrebbe significare grossi rivolgimenti nel mercato pubblicitario. Un mercato dove gli interessi che ruotano attorno a iOS superano di gran lunga quelli Android.

23 giu 2020

Tutto si tiene

Ore dopo il keynote mi accorgo che sì, il cambio di piattaforma è storico, gli annunci sono tutti all’altezza e che però a interessare è altro.

A nessuno è sfuggita l’ambientazione del keynote. Il mondo si adattava a rinunciare temporaneamente agli spazi fisici ed ecco l’accento forte su Apple Park, il sottolineare la propria impronta dall’alto, il luogo dove tutto accade, persino il laboratorio segreto arredato per l’attività di ingegneri e progettisti.

22 giu 2020

Idiozia artificiale

Dopo avere giocato per anni a World of Warcraft, me ne sono allontanato quando il gioco iniziava a trascurare i casual player come me. Capaci magari di stare una notte sul gioco e vedere sorgere il sole su un sentiero battuto dagli elfi, meno inclini all’alta specializzazione del personaggio e a partecipare a raid fortemente organizzati.

Molto più di questo, comunque, è stato la perdita del gusto dell’esplorazione, della comunità, del senso delle distanze. Trovarsi in un punto di ritrovo per capire con chi scendere in un sotterraneo, spostarsi per un quarto d’ora vero fino a raggiungere un luogo, nuotare con pazienza in acque pericolose per esplorare un continente proibito. Procedure veloci, interfacce, teletrasporti hanno nel tempo aggiunto l’istantaneità al mondo virtuale. Che dunque ha smesso di essere un mondo, per diventare un parco a tema. Lo dico in modo assolutamente rispettoso e positivi nei confronti di tutti quelli che preferiscono così e vogliono quel tipo di fruizione, semplicemente diverso dal mio. In un’altra configurazione di vita e lavoro avrei potuto tranquillamente unirmi al gruppo dei supergiocatori.

21 giu 2020

Il triangolo di App Store

È stato scritto moltissimo sulla diatriba tra 37signals e Apple, riguardante il servizio di email Hey e la sua eventuale app. Hey costa 99 dollari l’anno, Apple rifiuta la app perché non si comporterebbe secondo le regole e 37signals non ha intenzione di accettare scenari nei quali cede ad Apple parte degli incassi che registrasse la app stessa.

La querelle ha portato alla luce ampia insoddisfazione da parte degli sviluppatori per come Apple manda avanti App Store. Da una parte, regolare in modo netto e inequivocabile ogni tipo di distribuzione di software è impossibile; dall’altra è evidente che Apple non tratta tutte le software house allo stesso modo e certi grandi nomi o grandi app hanno ricevuto un trattamento di favore. Sembra anche chiaro che la struttura di App Store sia inadeguata per come il mercato del software è cambiato negli ultimi dieci anni.

20 giu 2020

Velocità smodata

Tanti si aspettano da Wwdc un XCode capace di compilare su processori Arm e/o una sua versione per iPad.

Jason Snell su Six Colors si lascia andare a una fantasia sfrenata, bellissima: un Developer Mode per iPad.

È che scriverne tre giorni prima non è anticipare, è andare veloci come rocce metamorfiche. Se veramente Apple presentasse una funzione simile, avrebbe cominciato a lavorarci un anno fa e magari anche prima.

Non sarebbe quindi una idea geniale, solo un rendersi conto di cose che altri avevano già concepito da tempo.

19 giu 2020

Il test dell'estate

Si sa che bastano i like su Facebook per profilare all’impossibile. Sembra incredibile ma sono in grado di ricavare una quantità ancora superiore di informazione sull’autore di un documento che ricevo, in base alla cura della tipografia.

Basta la tipografia, non c’è neanche bisogno di arrivare all’impaginazione.

18 giu 2020

Fuga per la sconfitta

Purtroppo non sono andato lontano dopo avere preso l’Amuleto di Yendor. Però sono arrivato a prenderlo e non era mai successo prima.

Non avevo capito che il dover riportare l’Amuleto alla superficie costringe a ripensare totalmente tattica e stile di gioco rispetto a come si arriva a prenderlo.

Tanto di cappello allo sviluppatore. Più gioco a Brogue e più rimango quasi sconcertato dalla sottigliezza complessiva del gioco.

17 giu 2020

Corsi e ricorsioni

A parte le possibilità infinite di navigare arbitrariamente dentro gli oramai consunti insiemi di Mandelbrot e Julia, ho scoperto Generative Tree Fractal Explorer che è gratis su App Store.

Primogenita, che disegna appassionatamente, ha notato una vecchia t-shirt del papà a tema frattale e ha chiesto informazioni. Esplorare Mandelbrot richiede troppa pazienza e comprensione della materia per essere veramente apprezzato; questa soluzione certamente non è la migliore possibile in senso assoluto, ma mi ha sorpreso molto positivamente.