Succede abbastanza spesso che qualcuno o qualcosa là fuori usi uno dei miei indirizzi iCloud per provare a iscriversi a qualche servizio. Mi arriva la richiesta di resettare la password, o di iscrizione a qualche servizio, la ignoro e ovviamente finisce tutto lì.
Se però arriva una richiesta di accredito di un account Fornite per un minore, sempre effettuata da un mio indirizzo iCloud, in questo
momento di conflitto tra Epic Games e Apple mette a rischio la possibilità di giocare a Fortnite su iOS, viene da pensare qualsiasi cosa.
Nel guardare alla giornata di oggi dal punto di vista degli avvenimenti presso Apple e dintorni, posso solo sposare appieno la
considerazione di Dr. Drang:
Uno dei maggiori vantaggi di non essere, né avere aspirazione a essere, un blogger Apple professionista è che non si sente l’obbligo di scrivere di qualsiasi vicenda salti fuori.
Voglio scrivere ogni giorno, parlo spesso di Apple e tutto sommato mi piacerebbe provare a essere un blogger Apple professionista (con un reddito basato su questa attività). Ma se lo fossi, comunque, non vorrei parlare di tutto quello che succede.
Goldman Sachs che
si fa disegnare un font su misura è il segnale chiaro che l’aspetto dei propri contenuti oramai quanto la sostanza.
Essendo una banca, arriva buona ultima. L’articolo dà abbondantemente conto di come lo abbiano già fatto infinite aziende importanti e anche più volte, tra cui naturalmente Apple che ha al suo attivo il recente font
San Francisco e che,
con il primo Macintosh, ha svelato al mondo che i computer potevano scrivere con un carattere diverso da quello della matrice di punti sullo schermo.
Ho frequentato la quinta classe primaria in una frazioncina di
Colleferro.
Era tutto differente da dove sono cresciuto. Si parlava italiano ma praticamente qualsiasi sostantivo e i verbi principali arrivavano dal dialetto.
Gli altri bambini sono stati gentilissimi e mi hanno spiegato tutto, una parola per volta, o non sarei sopravvissuto.
I piccoli bulli erano bulli veri, mica caricature da libro dell’infanzia. In compenso avevano anche un cuore d’oro, quando lo esercitavano.
Quando davo la disponibilità al
noleggio di iPad per giocarci a Fortnite, scherzavo.
Ora leggo di un’alluvione di
iPhone equipaggiati con Fornite in vendita su eBay appositamente per stare dietro al gioco di Epic.
Penso che molta di questa attività sia fittizia, però sempre maggiore di zero e la trovo surreale.
Diciamo che continuo a scherzare, ma intanto alzo la tariffa di noleggio.
Matt Birchler è molto soddisfatto dei suoi primi mesi con il servizio di posta elettronica
Hey. Ecco, infatti,
come ne parla:
Sto cercando di dire quella cosa che gli amanti di Apple conoscono da decenni: non è il numero di funzioni che hai, ma quanto bene sono state messe a punto.
Che bello rivedere un argomento tipico di tanto tempo fa, a proposito di un servizio che può piacere oppure no, ma rappresenta comunque una delle pochissime vere novità di questi tempi.
Alla lunga la
adozione di NetNewsWire come lettore di feed RSS su iOS mi convince. Il software è semplice, veloce, usabile, soddisfacente.
Oggi ho provato a confrontarlo velocemente con
Reeder, che trovo una buonissima app come prima impressione. In superficie, tuttavia, non trovo stimoli a cambiare cavallo.
Su tutti e due ho caricato il mio account
Feedly, da tempo il deposito dei miei feed. Ho visualizzato una delle categorie e ho osservato il risultato per come è il default dei due programmi, senza entrare nel merito delle possibilità di configurazione. Questo è iOS (NetNewsWire è il primo):
La ragione per cui
Epic è entrata in guerra con Apple e Google per smettere di pagare loro il trenta percento sui proventi di Fortnite è abbastanza semplice: i frequentatori del gioco da iOS o Android sono
il dodici percento del totale e generano una quota marginale di fatturato. Per Epic è una fetta di mercato certo concreta, ma non critica.
A meno che Apple revochi l’account Developer a Epic, come
sembra possa succedere in assenza di novità il 28 agosto. Epic fornisce il motore per videogiochi Unreal Engine a vari sviluppatori indipendenti e una decisione simile rischia di portare conseguenze a catena.
Impegnato in un compleanno di famiglia, mi sono distratto da quelli di Debian,
ventisettenne (un classico sembra ieri) e
Comprehensive Perl Archive Network (Cpan) che ne compie venticinque e mai avrei scommesso che potesse essere più giovane di Debian.
Solo che
passa il quarto di secolo anche
Mutt, il programma di posta via Terminale che adotterò una volta finite altre novemilacinquecento cose più urgenti e arretrate, e che avrei pensato di mezza età o quasi.
Mi accingo ad addebitare centocinquanta euro per portare la famiglia in visita a un parco a tema, come promessa fatta alla primogenita in occasione del suo compleanno. Ma digito a (scarsa) memoria e sbaglio una cifra della carta.
Invece di negare correttamente la transazione, il sito esplode adducendo un non meglio specificato errore. Ci riprovo, sbaglio ancora senza accorgermene, il sito riesce a crollare con un errore diverso.
Avviso il supporto clienti prima di rendermi conto e mi rispondono puntuali e cortesi su WhatsApp. Grazie mille, funziona tutto.